Calcio
Calcio femminile, Regina Baresi: “Mi piace essere un megafono per il movimento, in Italia siamo ancora molto indietro”
“Il pallone è il mio migliore amico”. Una frase che riporta alla mente il personaggio di un cartone animato giapponese che ha fatto storia ma in verità è appropriato anche per descrivere quanto avviene nella realtà. Una sfera che non ha sesso, ma è di chi la ama e di chi, giocandoci, prova divertimento. Una ragazza, nata 26 anni fa a Milano, lo dice con forza e poi con quel cognome…era quasi inevitabile finire con calzoncini e scarpette. Ci riferiamo a Regina Baresi, figlia di Beppe, capitano dell’Inter degli anni ’80 e nipote di Franco, bandiera del grande Milan.
Un amore per il calcio dunque quasi scontato, più forte anche delle paure dei due genitori: “Temevano che mi sarei gonfiata le gambe, rovinata il fisico. Avevano paura che sarei diventata un maschiaccio. Ma quella è una questione di approccio alle cose. Succede anche se non fai sport”, le sue parole su corriere.it.
Ragazza cresciuta con il mito di Ronaldo (il brasiliano), militante nell’Asd Femminile Inter Milano, attualmente in Serie B, e da quest’anno anche opinionista alla “Domenica Sportiva” su Rai2 e ogni tanto presente anche a “Quelli che il calcio”: “Più che icona del calcio femminile mi piace essere considerata un megafono per le quote rosa di questo sport. Grazie al cognome che porto spero di poter convincere la gente che il calcio è bello anche se giocato da una donna. Anzi a volte è anche più puro, meno schiavo di schemi e numeri”.
Pregiudizi di cui purtroppo il contesto italiano è pieno, avendo ben chiaro in mente lo stereotipo: sport non per signorine: “In casa i palloni non sono mai mancati. Alle elementari giocavo con i maschi senza problemi. Però mi accorgo, soprattutto in tv, dei sorrisini di qualche calciatore o allenatore prima di rispondere alle mie domande“.
Capitano della sua squadra che veste i colori dell’Inter pur non essendo ancora legata direttamente alla società nerazzurra (forse dall’anno prossimo ciò avverrà), Regina sottolinea l’arretratezza dell’ambiente e che la strada dell’affiliazione tra club maschile e femminile sia l’unica via: “Le due realtà migliori in Italia sono Fiorentina e Juventus. Siamo comunque molto indietro rispetto a Paesi come Stati Uniti, Germania o Francia dove il calcio femminile è molto popolare“.
E poi gli obiettivi per il futuro: “Mi piacerebbe arrivare in Nazionale. Ma è dura, le ragazze della Serie A si allenano tutti i giorni e fisicamente sono molto avanti. In tv mi piacerebbe condurre un programma di calcio per bambini. Nella vita mi vedo mamma”.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: pagina facebook Asd Milano