Calcio, Giovanni Malagò sul commissariamento della FIGC: “Serve una figura che dia credibilità”

Sono giorni importanti per la FIGC. L’Election Day di lunedì 28 gennaio è stato un fallimento su tutta la linea. Tre candidati, quattro votazioni ma nessuna maggioranza. E di conseguenza nessun presidente. Un esito che sa di sconfitta, dopo mesi in cui da più parti era stata sbandierata una rivoluzione non ancora avvenuta. Il calcio italiano ha dimostrato di non essere in grado di autogovernarsi, preferendo una mano esterna, un commissario, piuttosto che trovare una soluzione interna, mettendo da parte la politica e gli interessi personali ed al centro il pallone.

Ora tocca, dunque, a Giovanni Malagò sancire il commissariamento della FIGC nella giunta del CONI che si riunirà nella giornata di domani. “Siamo al punto zero. Quando si deve ripartire, paradossalmente, se le cose le fai bene si possono riscoprire entusiasmi accantonati“, ha dichiarato al TG1 il numero uno dello sport italiano. Sul nome del commissario non si è sbilanciato. “Ci vuole gente che abbia caratteristiche che diano un valore aggiunto e quella credibilità di cui abbiamo bisogno“. Le prime indiscrezioni ed i primi identikit, però, circolano: Roberto Fabbricini (segretario generale del CONI), Luca Pancalli (presidente del Comitato Paralimpico Italiano), Franco Chimenti (presidente Federgolf) o ex calciatori come Demetrio Albertini (già candidatosi nel 2014) e Alessandro Costacurta.

Dalla nomina del commissario dipenderà poi anche quella del CT della Nazionale, ancora priva di una guida tecnica e poco più di un mese dalle amichevoli di marzo con Argentina e Inghilterra. “Forse in Italia in questo momento non abbiamo eccezionali giocatori, o meglio ne abbiamo meno rispetto alle generazioni precedenti, ma per quanto riguarda gli allenatori abbiamo l’imbarazzo della scelta: uno è meglio dell’altro“, ha dichiarato Malagò. La corsa sembra essere a due tra Antonio Conte e Roberto Mancini.

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Wikipedia