Ciclismo
Chris Froome che squalifica rischia? Una procedura lunghissima. Il Giro d’Italia 2018 rischia di venire falsato
La vicenda di Chris Froome legata al salbutamolo è ben lungi dalla conclusione. E’ molto probabile che il britannico prenderà parte sub judice a diverse grandi corse di ciclismo, tra cui il Giro d’Italia, con il rischio di alterarle dal punto di vista tattico.
Attualmente i legali del britannico e del Team Sky stanno fornendo tutto il materiale difensivo all’ufficio legale antidoping dell’Uci, definito “Lads”. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, sarà proprio il “Lads” a proporre una sanzione al ‘keniano bianco’ tra la fine di gennaio e febbraio. Finita? Macché…
La Wada e l’agenzia anti-doping britannica, infatti, potrebbero appellarsi, senza contare che lo stesso Froome ha diritto di rifiutare la proposta e, in tal caso, la causa finirebbe presso il Tribunale Antidoping dell’Uci, la cui sentenza sarà in ogni caso appellabile al TAS di Losanna…
Si comprende come l’intera vicenda rischi di protrarsi ancora a lungo per i prossimi mesi e non è assolutamente certo che possa concludersi entro l’anno. A questo punto appare sempre più probabile che Chris Froome possa partecipare a delle gare con il concreto rischio di vedersele poi sottrarre a tavolino in caso di condanna.
A prescindere da quale sarà la sanzione dell’inglese (rischia da una semplice ammenda fino a quattro anni di squalifica), è indubbio come la sua presenza possa in ogni caso alterare il prossimo Giro d’Italia 2018. Come si comporteranno gli avversari? Cercheranno davvero di attaccare e staccare Froome, oppure si accontenteranno del secondo posto, confidando poi in una successiva vittoria a tavolino? Di fatto, la presenza di un atleta di questo livello sub judice non fa altro che condizionare l’intero gruppo, alterando in qualche modo il normale svolgimento della competizione.
Si profila dunque un dejà vu del caso Alberto Contador, che vinse il Giro d’Italia 2011, salvo cederlo a tavolino al compianto Michele Scarponi dopo la successiva squalifica. 7 anni dopo, i tempi della giustizia sono rimasti gli stessi…
federico.militello@oasport.it
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