Ciclismo

Ciclismo, fa discutere la nuova maglia di Fabio Aru. “È solo una versione provvisoria”

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Sono state presentate nel corso della giornata di ieri le nuove maglie delle squadre di ciclismo. In casa UAE Emirates ha fatto scalpore la casacca riservata a Fabio Aru, campione italiano. Il tricolore, infatti, non risulta ben visibile ma è stato “relegato” ad una fascia all’altezza dell’addome che non gira nemmeno sui fianchi. Le polemiche, specie sul web, sono divampate in men che non si dica ma è stato lo stesso corridore a spegnere gli animi, chiarendo sulle pagine de La Gazzetta dello Sport che è solo una versione provvisoria, i colori della bandiera italiana saranno ben in evidenza“.


(foto: pagina Facebook UAE Emirates)

Si tratta di un argomento sempre attuale nel ciclismo. Da un lato le Federazioni pretendono che i colori vengano esaltati sulla maglia del campione nazionale, dall’altro i team che devono fare i conti con sponsor e colori sociali. Fu così con Pozzato in Katiusha nel 2009 o con Nibali alla vigilia del Tour 2014 poi vinto. Il tricolore sarà più ampio nella realizzazione definitiva, ha spiegato alla Gazzetta il team manager Giuseppe Saronni. “Sarà più visibile, girerà lungo tutto il corpo, anche se i principi di base non cambieranno. Poi sarà presente anche sul bordino della manica e sui calzoncini. Abbiamo seguito le linee guida imposte dalla Federazione. Capisco tifosi ed appassionati ma ci sono tante esigenze che devono essere accontentate“.

Bisogna negoziare tra vari interessi, ha spiegato il presidente federale Renato Di Rocco. “La prima scelta è il tricolore intero ma la versione definitiva della UAE può essere un buon compromesso. I colori sono visibili e non si confondono con nessun marchio. E poi il tricolore è un valore che gli atleti si portano dentro, a prescindere dalla visibilità esterna“.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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