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Ciclismo
Ciclismo, Fabian Cancellara: “In gruppo ognuno pensa a sé. Il problema del ciclismo è la politica: non c’è una linea comune”
Fabian Cancellara ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Sono stati tanti i temi toccati dallo svizzero, a cominciare dalla mancanza di un leader carismatico in gruppo, che faccia da traino per l’intero movimento. Un po’ come ha fatto lui. “In gruppo ognuno pensa a sé. Vogliono solo vincere le corse, c’è troppo egoismo. Sagan? È diverso da me. L’ho rivalutato, gli errori si fanno, lui ha imparato molto. È un fuoriclasse, l’ha dimostrato e lo dimostrerà. Per i risultati dovrebbe essere lui il leader ma non lo è. Lui è una rockstar, è un individualista. Ma il problema è anche un altro…“.
“L’UCI, i grandi organizzatori, i team e i corridori“, ha spiegato nel dettaglio Cancellara. “Non c’è una linea comune, manca una visione globale. È un ‘bordello’: la politica non va e ne risente tutto il movimento. Il ciclismo, per le emozioni che dà, ha un potenziale enorme, che però non viene sfruttato“. Mai banale, come sempre, Spartacus, che è stato poi interrogato sulla tecnologia e sul cosiddetto doping tecnologico. “Non credo che qualcuno lo abbia usato perché c’è la possibilità che ti becchino. Io sono sempre andato forte e le mie gambe sono il mio motore. C’è invidia, quando vinci ti puntano. Ma sono contento di ciò che ho fatto per il bene del ciclismo“.
Cancellara ha poi fatto un excursus sulla sua carriera. “Volevo tentare il record dell’ora, ma all’antica, con la bici di Merckx. Grazie a me è tornato l’interesse per il record. Il Tour? Nel 2004 dissi che volevo vincerlo, ma fu una stupidata. Mi dissero che dovevo perdere cinque chili, uno sforzo troppo grande dal punto di vista mentale“. Mai avuto ripensamenti? “Mai, ma ho fatto grande attenzione. Nella fase post-carriera è facile che saltano fuori “amici” e che si prendano stangate“. Cosa fa oggi Fabian Cancellara? “Le giornate sono intense, ho tante informazioni e alla sera sono sfinito. Da corridore la vita era più monotona. La cosa che mi prende di più è l’organizzazione di eventi, come la TriStar di triathlon e la Chasing Cancellara. Si tratta di una serie di sfide in bici, io contro tutti. Si comincia a Maiorca, si finisce a Follonica. Ho invitato pure Cipollini…“. Ci sarà anche Phil Gaimon, che l’aveva accusata? “L’ho invitato. Ha sparato la sua bomba, ma vediamo quanti watt ha nelle gambe“.
Infine, Cancellara ha rivelato che gli piacerebbe avere un ruolo istituzionale nel ciclismo. “Magari come rappresentante dei corridori. Ma fin quando non avrò un ruolo o sarò seduto ad un tavolo di governo non dirò nulla, come sul caso Froome“.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Facebook Trek Segafredo