Ciclismo

Ciclismo, Simone Consonni: un talento che ha mostrato buoni numeri. Ora serve il cambio di passo

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Il 2017 è stato un anno positivo per Simone Consonni, che ha fatto il suo esordio tra i professionisti su strada, con la maglia della UAE-Team Emirates e ha continuato il percorso di crescita su pista ottenendo ottimi piazzamenti. Per il 23enne bergamasco il 2018 dovrà però essere l’anno della svolta e dopo tante prestazioni incoraggianti, bisognerà trovare il grande risultato. Andiamo quindi ad analizzare quanto fatto fino ad ora e quali sono le sue prospettive future.

Partiamo dall’impegno su strada, dove Consonni ha dimostrato di essere un velocista di ottime qualità, che sa ben destreggiarsi nelle volate di gruppo, ma riesce a tenere anche su percorsi più impegnativi. Ad inizio stagione è stato infatti protagonista della Tre Giorni di La Panne, in cui è salito sul podio nella prima frazione, su un percorso da classica, in cui ha infatti trionfato Philippe Gilbert. A maggio ha centrato un altro terzo posto nel Giro di California, questa volta in una classica volata a gruppo compatto, riuscendo a precedere anche Alexander Kristoff. Consonni è poi tornato sotto i riflettori nell’ultima parte di stagione, in cui ha centrato due top 10 alla Coppa Bernocchi e al GP Beghelli e soprattutto due terzi posti al Giro di Turchia. In questa corsa il bergamasco ha lottato per il successo in tutte le volate, come attesta anche il terzo posto complessivo nella classifica a punti.

Tirando le somme sulla scorsa stagione, possiamo affermare con certezza che Consonni ha dimostrato di avere un grande potenziale come velocista. In questo 2018 l’obiettivo dovrà quindi essere quello di alzare ulteriormente l’asticella e trovare finalmente la vittoria, almeno in una corsa minore, per puntare poi ad essere protagonista nelle tappe che contano davvero.

Passiamo quindi alla pista, dove Consonni è già riuscito a dimostrare di poter lottare con i migliori al mondo. Infatti nell’omnium, la sua specialità principale, ha sfiorato il podio ai Mondiali di Hong Kong, dovendosi accontentare della quarta piazza e poi ha ottenuto un buon sesto posto agli Europei di Berlino. Due risultati che attestano il talento di questo ragazzo e bisognerà quindi puntare ad una medaglia nella prossima rassegna iridata, un risultato che potrebbe certificare a tutti gli effetti la sua completa maturazione. Ricordiamo infine che il bergamasco è anche un componente imprescindibile del quartetto dell’inseguimento, con cui ha conquistato il bronzo iridato e l’argento europeo. Anche per questo motivo servirà un ulteriore miglioramento, per riuscire ad essere competitivo sia a livello individuale che a squadre.





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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Twitter

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