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Combinata nordica, Coppa del Mondo 2017-2018: il trampolino della Val di Fiemme è ancora tabù per Alessandro Pittin. Il salto resta l’incognita in chiave PyeongChang

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Il weekend fantastico per gli azzurri negli sport invernali non trova riscontro nella Coppa del Mondo 2017-2018 di combinata nordica, che ha fatto tappa in Trentino, nella Val di Fiemme. Gli atleti italiani non hanno interpretato al meglio le insidie del trampolino lungo HS135, soccombendo sin dal Provisional Competition Round e restando ai margini della contesa. Il solo Raffaele Buzzi ha preso parte alla prima Gundersen, mentre Aaron Kostner ha accumulato esperienza nella prova conclusiva, preceduta da una Team Sprint in cui le due coppie italiane sono rimaste nelle retrovie.

Il campanello d’allarme è suonato soprattutto per Alessandro Pittin, che alla vigilia non aveva nascosto il desiderio di entrare nella top ten in una delle due Gundersen, pur ammettendo di non aver mai trovato il giusto feeling con il trampolino in Val di Fiemme. Il passo indietro dell’azzurro rispetto allo straordinario secondo posto di Ramsau, tuttavia, non intacca le ambizioni del fuoriclasse carnico, per il quale la variabile del trampolino continua a rappresentare la chiave di lettura delle sue prestazioni. Quando Pittin riesce a contenere la distanza dai primi entro il minuto e mezzo dopo il salto, infatti, la rimonta in genere si concretizza nella prova di fondo, in cui l’azzurro è decisamente il migliore dell’intero plotone dei big. Ma quando l’azzurro non è in giornata dal trampolino, non c’è margine per porre rimedio.

La mancata partecipazione alle due Gundersen, in ogni caso, ha privato Pittin di un’occasione ulteriore per testare la sua condizione in vista delle Olimpiadi 2018 di PyeongChang, un appuntamento ormai dietro l’angolo, a cui l’azzurro si presenterà con la consapevolezza di poter puntare ad un traguardo molto ambizioso e magari bissare la medaglia di Vancouver 2010. Il test nella Team Sprint, d’altra parte, non è stato probante per verificare la sua andatura nel confronto con i migliori, partiti con troppo vantaggio nella gara destinata alle coppie. E così, un mese dopo l’exploit di Ramsau, a sua volta preceduto dal quinto posto di Lillehammer, non è chiaro se Pittin possieda ancora la condizione ottimale di dicembre o se ha subito un calo di forma con l’inizio del nuovo anno. La preparazione verso PyongChang, in ogni modo, è ancora lunga e l’azzurro sta lavorando sodo con il suo staff per non lasciare nulla al caso e presentarsi all’appuntamento clou del quadriennio al top della condizione psicofisica. Ma a quel punto occorrerà vincere la “lotteria del salto” per restare a contatto con i migliori e avviare la sua classica rimonta nella 10 km, che potrebbe anche proiettarlo nell’empireo degli immortali dello sport italiano.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter Red Bull Italy

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