Combinata nordica
Combinata nordica, Coppa del Mondo 2018: Alessandro Pittin, le rimonte nel fondo non bastano e alle Olimpiadi servirà un grande salto
Il fine settimana della Coppa del Mondo di combinata nordica, con il Nordic Combined Triple di Seefeld, ha confermato ancora il trend di questa parte di stagione per Alessandro Pittin: salti al di sotto delle sue possibilità e grandi rimonte sugli sci stretti, che non bastano però per poter ambire ad un piazzamento di rilievo. Andiamo quindi ad analizzare nel dettaglio le tre gare realizzate dall’azzurro per capire anche quali saranno le sue possibilità alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang.
Il migliore salto dal trampolino normale HS109 per Pittin è arrivato nella prima Gundersen di venerdì, in cui è riuscito a realizzare 109 punti, con un ritardo di 2’14” da Watabe. In questo caso però la formula della gara, ovvero un segmento di fondo di soli 5 km, ha penalizzato ulteriormente l’azzurro. Sugli sci stretti Pittin è stato ancora una volta impeccabile, ottenendo il miglior tempo e andando a recuperare quasi un minuto al giapponese, ma il risultato finale è solamente un 20° posto.
L’atleta della Fiamme Gialle non è però riuscito più a ripetere quel salto e sabato ha avuto di nuovo grandi difficoltà dal trampolino, facendo registrare solo 79 punti. Anche in questo caso la prestazione nel segmento di fondo è stato ottima, recuperando circa 50” dai migliori, ma il pessimo salto ha ancora compromesso il risultato finale (23°). Copione analogo anche nell’ultima Gundersen, con due salti attorno ai 97 punti che lo portano ad avere un distacco complessivo di addirittura 7’16” nella prova conclusiva di fondo. La rabbia dell’azzurro è uscita fuori sugli sci stretti, con un impressionante recupero di quasi 2” da Watabe, ma il suo Nordic Combined Triple si chiude con un 22° posto complessivo che non può certo renderlo soddisfatto.
In vista delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang questi risultati confermano che per essere competitivo bisognerà contenere al di sotto dei due minuti il ritardo nella la prova di salto e perciò l’azzurro dovrà assolutamente ritrovare il giusto feeling dal trampolino. Quindi se Pittin vorrà ambire al podio olimpico, dovrà realizzare uno dei salti migliori della sua carriera, per poi poter esprimere al meglio tutto il suo talento sugli sci stretti.
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alessandro.farina@oasport.it
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