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CONQUISTADORES AZZURRI! Italia potenza mondiale: poker di trionfi con Brignone, Pellegrino e Valcepina. Sabato leggendario verso le Olimpiadi

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Un sabato da superpotenza degli sport invernali, una giornata letteralmente memorabile e indimenticabile per l’Italia tra neve e ghiaccio, un’apoteosi di trionfi e podi degna di un Paese dalla lunga tradizione che non risplendeva in questo modo da diverso. Oggi la nostra Nazionale si è fatta bellissima e si è letteralmente superata, ha alzato l’asticella ed è stata tra le Nazioni più vincenti in un weekend che si sta rivelando semplicemente sbalorditivo per i nostri colori. Abbiamo incantato in lungo e in largo, l’Inno di Mameli è risuonato ovunque in giro per l’Europa, abbiamo giganteggiato ed esultato dalla mattina fino al tardo pomeriggio.

Siamo semplicemente in formissima e a un mese dalle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 è lecito sognare in grande: non illudiamoci, manteniamo i piedi ben saldi a terra e non facciamoci prendere troppo dall’euforia ma questa Italia è gigante e monumentale. Un poker di vittorie e sei podi complessivi da stropicciarsi gli occhi, una serie di cioccolatini che i nostri atleti ci hanno regalato, uno in fila all’altro da gustarsi comodamente seduti in poltrona nel cuore della stagione più fredda. Semplicemente il miglior sabato dell’anno (e non solo), cuore di un fine settimana che era già incominciato al meglio con la vittoria di Dorothea Wierer nell’individuale di Ruhpolding (giovedì, Coppa del Mondo di biathlon) e che era proseguito ieri con Peter Fill capace di alzare al cielo la Sfera di Cristallo di combinata alpina.

 

Federica Brignone ha dominato il SuperG di Bad Kleinkirchheim: sulle nevi austriache non c’è stata storia, la milanese si è imposta in una prova veloce battendo Lara Gut e tutte le grandi specialiste. Si tratta della seconda vittoria in carriera in questa specialità, la settima in assoluto: è diventata la quarta italiana più vincente di tutti i tempi alle spalle di Compagnoni, Kostner e Putzer. Un successo fortemente voluto dopo quello ottenuto in gigante a Lienz che certifica l’ottima forma della nostra portacolori: è in grado di vincere su ogni terreno e può togliersi delle soddisfazioni importanti a PyeongChang. La dedica alla famiglia Fanchini in un momento difficile certifica poi il suo status di Campionessa anche oltre il campo gara.

L’impresa mostruosa di giornata è stata compiuta da Chicco Pellegrino che ha trionfato a Dresda sconfiggendo il mostro Klaebo con un’autentica prova di forza nel finale: ha messo alla frusta il norvegese, lo ha demolito e stremato grazie alla sua classe cristallina. Il Campione del Mondo è semplicemente stato regale nella sua sprint a tecnica libera, finalmente ha conquistato la prima vittoria stagionale (decima in carriera, italiano più vincente di sempre) e ora ha nel mirino soltanto le Olimpiadi. Lo ha dichiarato lui stesso: “Questo trionfo non mi sorprende, tutto secondo programma“. Chicco è convinto di quello che sta facendo, sta costruendo la sua strada mattone dopo mattone.

A Dresda poi è un autentico tripudio. Gli Europei di short track sono terreno dell’Italia, il ghiaccio teutonico è caldissimo per il tricolore, il pomeriggio è stato letteralmente rovente per merito di Martina Valcepina che è stata capace di realizzare una doppietta da sogno: oro su 500m e 1500m, prima nella classifica generale, stato di forma eccezionale e addirittura meglio di Arianna Fontana, nostra portabandiera a PyeongChang, che si è dovuta accontentare di un argento sulla distanza più corta.

A completare il sabato da urlo ci hanno poi pensato le meravigliose ragazze del biathlon. La nostra staffetta ha lottato per la vittoria fino all’ultimo giro, alla fine ci siamo accontentate di un luminoso secondo posto che certifica il valore del nostro quartetto. Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi letteralmente spaziali con lo zero nelle prime due frazioni (l’altoatesina non sbaglia più dopo il trionfo nella 15km, attenzione a lei nella rassegna a cinque cerchi), bravissima Nicole Gontier a limitare i danni (utilizza le uniche tre ricariche della nostra Nazionale), Federica Sanfilippo ha addirittura lottato alla pari con il fenomeno Dahlmeier per il successo.

Meglio di così non si poteva davvero sperare anche se ci sono alcune stonature. Su tutte la discesa di Wengen, grandissima classica del Circo Bianco e mediaticamente evento del giorno: sulla Lauberhorn non siamo davvero mai riusciti a brillare, Peter Fill e Dominik Paris sono sempre stati lontani da Feuz e Svindal mentre Christof Innerhofer è addirittura uscito facendoci temere per la sua salute. Peccato anche per la prova sottotono di Sofia Goggia nel SuperG e per la mancata qualificazione alla Finale della staffetta femminile di short track.

 

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