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Dakar 2018: domani si comincia! Tutti contro le Peugeot tra le auto e che equilibrio tra le moto!

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Domani si parte. La 40^esima edizione della Dakar, rally raid più famoso al mondo, prenderà il via da Lima (Perù)  per giungere a Córdoba (Argentina), per la prima volta nella storia, il 20 gennaio. La distanza totale sarà di quasi 9.000 km (8793 km), di cui 4.329 km di prove specialiUn percorso che toccherà ben tre nazioni, ovvero Perù, Bolivia ed Argentina, regalando ancor più incertezza al contesto agonistico in cui le capacità di navigazione degli equipaggi in gioco faranno la differenza. Nell’edizione corrente saranno 525 i concorrenti ai blocchi di partenza per un totale di 337 mezzi (190 moto/quad, 91 auto, 14 Side by Side e 42 camion) di 54 diverse nazionalità. Francia, Argentina e Olanda restano ancora i Paesi più rappresentati mentre cresce la presenza dell’Italia (22). Una sfida tra leggenda e coraggio quella che si apprestano a vivere i piloti. Come detto, si partirà dalla capitale peruviana attraversando il lago salato e gli altipiani boliviani per poi giungere nei territori argentini dove i pericoli saranno dietro l’angolo e l’attenzione dovrà essere massimale per poter esultare a Córdoba.

Tra le auto sarà un “Peugeot contro tutti”. La Casa del Leone ha dominato la scena, in questa categoria, grazie anche alle regole che favoriscono le caratteristiche tecniche della propria vettura a due ruote motrici (adottare pneumatici maggiorati e avere un’altezza da terra più sostenuta. A ciò si aggiunge un decremento di peso non indifferente rispetto alle vetture a trazione integrale). Pertanto spetterà ancora una volta a Loeb, Peterhansel ed a Sainz recitare la parte dei protagonisti attesi. In particolare, il nove volte campione del Mondiale rally, dopo aver preso dimestichezza con le peculiarità del percorso e migliorato la navigazione, sembra essere pronto a centrare il bersaglio grosso. Un aspetto quest’ultimo però nel quale eccelle il suo compagno di team, la leggenda Peterhansel, conosciuto come Mister Dakar visti i suoi incredibili 13 successi nella competizione. Il riuscire ad interpretare le asperità del terreno in condizioni particolari ha permesso al pilota francese di diventare un’icona del rally raid. E poi menzione speciale per Carlos Sainz: El Matador, 55 anni, determinato a vincere e mettere la parola fine alla sua carriera motoristica nel modo migliore. A questo va aggiunto il fatto che Peugeot parteciperà per l’ultima volta. Sarà per le nuove norme tecniche introdotte dalla FIA?

Da non sottovalutare però la Toyota e la MINI. La Casa nipponica è intenzionata a porre fine all’egemonia transalpina e vorrà far ricorso a tutte le risorse disponibili per questo obiettivo. Il mezzo sarà ancora una volta l’Hilux 4X4 anche se la versione 2018 è completamente nuova stando a quello che dicono i tecnici giapponesi. Il riferimento del team sarà Nasser Al-Attiyah, fresco campione Fia Cross Country e già campione Dakar nelle edizioni 2011 e 2015. Toyota potrà contare sul contributo di un altro ex campione come Giniel De Villiers e della novità ten Brinke.

Novità tecniche sul fronte tedesco X-raid-MINI. Per la prima volta, vedremo la squadra teutonica rappresentata da due diversi tipi di trazione. Insieme alla versione ulteriormente avanzata del modello Mini John Cooper Works Rally 4×4, alla Dakar 2018 debutterà la Mini John Cooper Works Buggy a due ruote motrici per lanciare il guanto di sfida a Peugeot. Questa nuova configurazione sarà spinta da un motore diesel da tre litri con 6 cilindri in linea che sviluppa una potenza di 250 kW/340 CV ed una coppia massima di 800 Nm. La trasmissione e il propulsore, nonché la tecnologia di sovralimentazione del motore sarà basata sulla recente tecnologia TwinPower Turbo di BMW. Per cui ne vedremo delle belle

Per quanto concerne le moto, l’equilibrio regna sovrano. La KTM partirà con obiettivi ambiziosi: centrare il 17° successo consecutivo puntando sul campione in carica Sam Sunderland, il trionfatore 2016 Toby Price (ripresosi dalla frattura al femore riportata nella scorsa edizione della Dakar) e Matthias Walkner (vincitore del Rally del Marocco). Inoltre, osservato speciale Antoine Meo che si presenta ai nastri di partenza dopo aver dato forfait nel 2017. Altri competitors però non mancheranno: in sella alla Honda avremo lo spagnolo Joan Barreda (vincitore di 19 speciali in carriera) ed il portoghese Paulo Goncalves, secondo nell’edizione 2015 della Dakar, e con tanta voglia di imporsi. Poi in casa Yamaha, i riflettori saranno tutti per Adrien van Beveren (quarto nell’edizione 2017) senza dimenticarci di Franco Caimi (ottavo posto per lui nel suo anno d’esordio oltre miglior rookie della corsa) e Xavier de Soultrait, vincitore del Merzouga Rally. In questa categoria, avremo la miglior speranza italiana. Quell’Alessandro Botturi, con la Yamaha, che con 7 Dakar alle spalle punta a far bene. “Potrò ancora contare su Yamaha Europe, ma nel team Garda Bikes costituito assieme agli amici Livio Metelli ed Alberto Bertoli”, ha dichiarato il pilota di Brescia (fonte corsedimoto). “Non avrò pressione e potrò affrontare la corsa al meglio. Sono sicuro di poter fare bene”.

Infine nei quad e nei camion è giusto parlare di dominio sudamericano e russo. Sono ben 30 i partecipanti del Sud America nella prima categoria citata e non è un caso che nella storia i podi ottenuti dai nativi dell’America meridionale siano 18 con i fratelli Patronelli a monopolizzare la scena con 5 trionfi in bacheca. Quest’anno il favorito n.1 sarà il cileno Ignacio Casale, vincitore nel 2014 e in grande ascesa nell’ultimo periodo, che correrà in sella ad Yamaha Raptor, dotata di 15 cavalli in più rispetto al modello precedente e pesante 6 kg in meno. Benefici ovvi sulla guida del pilota. Tra gli autocarri, i russi sono pronti a confermarsi ancora una volta. Tre i piloti che possiamo considerare i candidati al successo finale: Eduard Nikolaev, il trionfatore dell’anno scorso, Airat Mardeev e Dmitry Sotnikov. Un affare che dunque potrebbe risolversi tutto in casa “Santa Madre Russia” visto che dal 2000 ad oggi gli alfieri del Paese dell’Est hanno mancato il podio nella competizione riservata ai camion solo nel 2007, nel 2012 e nel 2016.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: pagina facebook Dakar

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