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F1, il presidente Aci Sticchi Damiani rilancia l’allarme: “Monza ha bisogno di investimenti per il futuro”

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Non si decade nel catastrofismo se si afferma che il GP d’Italia a Monza ha un futuro incerto. La legge Madia (che regola gli enti a partecipazione pubblica) e l’Antitrust potrebbero infatti mettere in discussione l’evento sulla pista brianzola.

Ma cosa è accaduto? Sul finire del 2017 è saltato un emendamento della legge di Bilancio che avrebbe sottratto l’Automobil Club d’Italia, proprietario del 75% di Sias (la società che gestisce l’Autodromo di Monza ed ente organizzatore del GP dall’anno passato), alle norme restrittive della “Madia”. Il tutto riguarda questioni procedurali ed ora, come spiegato il presidente Angelo Sticchi Damiani la situazione non è così serena: “Se cambiano le condizioni, non possiamo garantire più il futuro di Monza“, le parole del n.1 dell’Aci riferendosi alla mancata approvazione dell’emendamento citato, aggiungendo: “Noi però allo Stato non costiamo un euro e non chiediamo niente, ma almeno non ostacolateci. Nel 2022 questo impianto compirà cent’anni ed è giusto adeguarlo, la chiosa di Sticchi Damiani alla Gazzetta dello Sport, pensando anche ai cambiamenti che hanno in mente i nuovi gestori americani del Circus, intenzionati a rientrare nei propri conti, attraverso il contributo dei team e degli organizzatori dei GP, dopo l’enorme investimento di acquisizione della F1.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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