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MotoGP, è già mercato 2019. Tanti contratti in scadenza, molto ruota intorno a Valentino Rossi

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Dopo un’estate ed inverno 2017 tutto sommato tranquilli, ci stiamo avvicinando ad ampi passi all’avvio della nuova stagione di MotoGP. Il 2018 si annuncia un anno quanto mai importante, e forse decisivo, dentro e fuori la pista. I piloti, mai come in questa occasione, infatti, saranno impegnati su due fronti. Cercare di raggiungere il titolo iridato nella classe regina e, dall’altra parte, pensare al proprio futuro. Quasi tutti i big della MotoGP, infatti, hanno il contratto in scadenza al termine di questo campionato e ci dobbiamo preparare a mesi di grande tensione su questo fronte.

Partiamo dagli italiani, e da Valentino Rossi. Il portacolori del team Movistar Yamaha avrà il proprio accordo con il team giapponese in scadenza proprio al termine del 2018, quando avrà compiuto i 39 anni. La decisione sul suo futuro, tuttavia, arriverà ben prima del finale di stagione di Valencia. Come ha già più volte specificato il nove volte campione del mondo, i ragionamenti sul proseguire o meno prenderanno il via molto prima, e partiranno da lui stesso. Se, come ha ammesso, capirà di non avere più stimoli, o di non sentirsi più competitivo come vorrebbe, la scelta sarebbe quella di dire basta con le corse. In caso contrario Rossi e la Yamaha si siederebbero al tavolo per capire se prolungare il contratto di un anno o, al massimo, due il loro rapporto. I primi cinque, sei, Gran Premi del 2018, quindi, ci aiuteranno a capire qualcosa sul futuro del “Dottore”. Discorso simile, ma con altre sfumature, per il suo compagno Maverick Vinales. Anche lo spagnolo, infatti, sarà legato con la casa di Iwata solamente fino al termine della prossima stagione. Nel suo caso, soprattutto pensando all’età (tra tre giorni compirà 23 anni) appare scontato il prolungamento (a meno di clamorose rotture nei prossimi mesi) per fare del pilota catalano il faro sul quale fare affidamento nei prossimi anni. Un biennale appare la soluzione più scontata, ma non è da escludere che si possa pensare anche ad un rapporto più lungo.

Passiamo al capitolo più importante: Marc Marquez. Anche il campione del mondo in carica sarà in scadenza al termine del 2018. Pensare che la Honda si lasci scappare un talento simile, capace di vincere quattro titoli in cinque anni, rasenta la fantascienza, per cui sarà importante capire quando arriverà l’ufficialità del rinnovo (nonostante la Red Bull KTM stia tentando lo spagnolo da tempo) e, soprattutto, quanto peserà sulle casse della scuderia nipponica. Marquez, com’è ovvio che sia, andrà a battere cassa dopo le tantissime vittorie centrate e potrebbe strappare un accordo vicino, se non oltre, le impressionanti cifre di Jorge Lorenzo in Ducati. I suoi 12 milioni a stagione sono una cifra mostruosa, ma la Honda per tenersi stretta il suo campione non potrà che avvicinarsi a tale livello. Rimanendo sempre in Spagna (dato che Lorenzo avrà ancora un anno di contratto in Ducati) passiamo a Dani Pedrosa. Il fedelissimo della Honda (al tredicesimo anno con la casa giapponese) garantisce sempre buoni risultati, serietà e competenza in fase di sviluppo e, non ultimo, non è minimamente ingombrante per Marc Marquez. Tre ingredienti fondamentali che gli permetteranno di prolungare a sua volta il suo accordo con Honda per, almeno, un’altra annata.

Capitolo Ducati. Già detto di Jorge Lorenzo, sarà importante capire cosa succederà in casa Andrea Dovizioso. Il vice campione del mondo 2017 vuole assolutamente rimanere con la casa di Borgo Panigale, ma con ben altra base di partenza. Il gap a livello economico tra il romagnolo e Lorenzo è stato ribaltato dalla pista, con Dovizioso che ha doppiato in fatto di punti il maiorchino. Dovizioso, quindi, cercherà di prolungare il suo contratto, ma con due paletti non da poco: che gli venga riconosciuto uno status paritario rispetto allo spagnolo (ampiamente meritato sul campo), e che gli venga riconosciuto anche a livello di guadagno. Il suo prossimo accordo con la scuderia emiliana sarà ben più ricco di quello attuale e, da Gigi Dall’Igna in giù, non potranno che acconsentire. In caso contrario Dovizioso potrebbe guardarsi attorno ma, a sua volta, con poche chance. Come detto, in Honda tutto dovrebbe rimanere immutato, qualche novità potrebbe crearsi in Yamaha, se Rossi deciderà di dire basta, altrimenti non è pensabile che il forlivese scelga una opzione inferiore. Anche in questo caso, dunque, tutto potrebbe rimanere immutato.

Suzuki, infine, vedrà la conclusione del biennale firmato da Andrea Iannone. Se le cose proseguiranno con il tran tran del 2017 c’è da pensare che il pilota di Vasto decida di cambiare aria, magari puntando all’Aprilia che appare in crescita, altrimenti, se la crescita messa in mostra nelle ultime uscite sarà confermata, Iannone potrebbe prolungare il suo rapporto con il team giapponese per provare a tornare ai livelli che gli competono.

Tanti contratti in scadenza al termine del 2018, e tutti importanti. Ci attende, quindi, una rivoluzione in vista del 2019? Ad occhio e croce sembrerebbe di no, ma tutto dipenderà da Valentino Rossi. Se il “Re di Tavullia” proseguirà nella sua incredibile carriera tutto, o quasi, dovrebbe rimanere immutato, altrimenti potremmo vedere novità importanti. Se dovessimo giocarci il classico euro, scommetteremmo sul “tutto immutato”, ma i milioni che saranno in ballo saranno ben più pesanti della nostra scommessa e tutto, quindi, potrebbe cambiare da un momento all’altro. Piloti, rispettivi manager, e scuderie, inizieranno a parlare del futuro molto presto (se già non l’hanno fatto) in vista di una primavera ed estate quanto mai infuocate. Dentro e fuori alla pista.





 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lorenzo Di Cola

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