Sci di fondo

Olimpiadi Invernali, tutte le medaglie d’oro vinte dall’Italia nello sci di fondo. Dai fasti di Lillehammer e Salt Lake City, alla delusione di Sochi

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L’Italia dello sci di fondo ed i Giochi Olimpici. Una storia d’amore nata con grande difficoltà (la prima medaglia arrivò solamente alla sesta edizione a Grenoble) ma che con il passare degli anni è divenuta sempre più solida. Con picchi strepitosi come Lillehammer 1994 o Salt Lake City 2002 che, nelle ultime edizioni, tuttavia, sta nuovamente vivendo una sorta di crisi, dato che tra Vancouver 2010 e Sochi 2014, per i nostri colori è arrivata solamente una medaglia d’argento. L’ultimo oro risale a Torino 2006. Urge una inversione di tendenza! Andiamo a ripercorrere con la memoria tutte le medaglie conquistate dall’Italia nello sci di fondo nella storia delle Olimpiadi invernali. Il totale parla di 34 medaglie suddivise in: 9 medaglie d’oro, 12 d’argento e 13 di bronzo.

MEDAGLIE ITALIA NELLO SCI DI FONDO AI GIOCHI OLIMPICI:

SOCHI 2014: L’Italia chiuse nel complesso con appena 10 medaglie: 3 argenti e 7 bronzi, ma terminò a bocca asciutta in una edizione dominata dalla Norvegia con 5 ori.

VANCOUVER 2010: una medaglia d’argento per quanto riguarda l’edizione canadese dei Giochi Olimpici 2010. La conquistò Pietro Piller Cottrer nella 15km a tecnica classica vinta dallo svizzero Dario Cologna. Per il resto poche gioie per i nostri colori, con un quinto posto di Magda Genuin nella sprint femminile vinta dall’immensa Marit Bjoergen e due quarti posti nella sprint a squadra con la stessa Genuin e Arianna Follis e nella staffetta femminile alle spalle di Norvegia, Germania e Finlandia, con il podio a 15 secondi.

TORINO 2006: ben 4 medaglie per l’Italia con 2 meravigliosi ori. Il primo fu di Giorgio Di Centa nella mitologica 50km a tecnica libera con appena 8 decimi di vantaggio sul russo Evgenij Dementiev e 9 decimi sull’austriaco Michail Botvinov. In quella gara fu quinto Pietro Piller Cottrer che, invece, conquistò il bronzo nella 30km ad inseguimento dietro a Dementiev e al norvegese Frode Estil, giungendo allo sprint e perdendo il primo posto per appena 9 decimi. Il secondo oro, non certo in ordine di importanza, arrivò dalla staffetta 4x10km con Fulvio Valbusa, Giorgio Di Centa, Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi che schiantarono la resistenza di Germania e Svezia. La seconda medaglia di bronzo arrivò dalla staffetta femminile con Arianna Follis, Gabriella Paruzzi, Antonella Confortola e Sabina Valbusa che chiusero la 4x5km alle spalle di Russia e Germania.

SALT LAKE CITY 2002: Grande Italia nello Utah, con 6 medaglie complessive, equamente distribuite tra ori, argenti, e bronzi. I due trionfi furono entrambi al femminile, con Stefania Belmondo dominatrice della 15km in tecnica libera e Gabriella Paruzzi ad imitarla nella 30km in tecnica classica, dove Belmondo fu seconda. L’ultima tedofora di Torino 2006 centrò anche il bronzo nella 10km a tecnica classica. Argento per la staffetta 4x10km maschile con Pietro Piller Cottrer, Cristian Zorzi, Fabio Maj e Giorgio Di Centa che vennero beffati allo sprint dalla Norvegia dopo un duello davvero emozionante. Fu bronzo, invece, per Cristian Zorzi nella prova sprint alle spalle del norvegese Tor-Arne Hetland e il tedesco Peter Schlickenrieder. Pietro Piller Cottrer sfiorò il bronzo nella 30km in tecnica libera, beffato per appena un centesimo dal norvegese Kristen Skjeldal.

NAGANO 1998: 4 medaglie complessive per la nostra spedizione: 2 argenti e 2 bronzi. Fu terzo, infatti, Silvio Fauner nella 30km a tecnica classica (con Valbusa quinto, Marco Albarello settimo e Giorgio Di Centa ottavo) mentre la staffetta 4x10km (Albarello, Valbusa, Maj, Fauner) fu superata al photofinish dalla Norvegia. Il secondo argento arrivò da Stefania Belmondo nella 30km in tecnica libera (dietro Julia Chepalova) mentre la staffetta femminile (Karin Moroder, Paruzzi, Manuela Di Centa e Belmondo) chiuse terza alle spalle di Russia e Norvegia.

LILLEHAMMER 1994: Una edizione indimenticabile e, forse, impareggiabile. 9 medaglie totali: 3 ori, 2 argenti e 4 bronzi, secondi assoluti alle spalle della padrona di casa Norvegia che chiuse con 3 ori, 4 argenti e un bronzo. Ripensare a quei giorni mette ancora i brividi. Come dimenticare la staffetta maschile che andrò a distruggere gli stra-favoriti padroni di casa guidati da Bjoern Daehlie? I nomi dei nostri campioni vanno citati come un mantra: Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner. Una vittoria storia che andò ad impreziosire una edizione strepitosa: Le donne furono quasi perfette. Manuela Di Centa, per esempio, vinse la 15km a tecnica libera (davanti alle russe Ljubov Egorova e Nina Gavryijuk, mentre fu quarta Stefania Belmondo) e la 30km in tecnica classica (davanti alla norvegese Marit Mikkelsplass e alla finlandese Marja-Liisa Kirvesniemi) mentre conquistò l’argento nella 5km in tecnica classica, preceduta solo da Egorova. Le nostre due campionesse salirono assieme sul podio della 15km ad inseguimento vinta da Egorova davanti a Di Centa e trascinarono la staffetta ad un bronzo clamoroso alle spalle di Russia e Norvegia. Marco Albarello, poi, centrò il bronzo nella 10km in tecnica classica dietro a Daehlie ed al kazako Vladimir Smirnov, mentre Silvio Fauner chiuse terzo nella 25km ad inseguimento dietro ancora a Daehlie e Smirnov.

ALBERTVILLE 1992: 8 medaglie sulle Alpi della Savoia, con un oro, 4 argenti e 3 bronzi. L’oro arrivò da Stefania Belmondo nella 30km in tecnica libera, mentre gli argenti furono di Marco Albarello nella 10km in tecnica classica (dietro al norvegese Vegard Ulvang), Maurilio De Zolt nella 50km in tecnica libera (dietro a Bjorn Daehile, dove fu terzo Giorgio Vanzetta che, a sua volta, fu bronzo anche nei 25km ad inseguimento), della staffetta 4x10km dietro alla Norvegia, e della solita Belmondo nei 15km ad inseguimento dietro a Egorova. Bronzo anche per la staffetta 4x5km femminile.

CALGARY 1988: una sola medaglia, di argento, per l’Italia e fu il secondo posto di Maurilio De Zola nella 50km in tecnica libera alle spalle dello svedese Gunde Svan.

SARAJEVO 1984: nessuna medaglia per la nostra spedizione e risultati interlocutori

LAKE PLACID 1980: nessuna medaglia per l’Italia del fondo, con il sesto posto della staffetta maschile come miglior risultato

INNSBRUCK 1976: nessuna medaglia conquistata dai nostri fondisti.

SAPPORO 1972: nessuna medaglia per l’Italia.

GRENOBLE 1968: arriva la prima, storica, medaglia per l’Italia nello sci di fondo, e fu addirittura una d’oro conquistata dal grande Franco Nones nella 30km. L’atleta nato a Castello-Molina di Fiemme vinse la gara davanti al norvegese Odd Martinsen e al finlandese Eero Mantyranta.

INNSBRUCK 1964: l’Italia chiuse a bocca asciutta nello sci di fondo.

SQUAW VALLEY 1960: nessuna gioia dagli sci stretti.

CORTINA D’AMPEZZO 1956: nessuna medaglia nello sci di fondo.

OSLO 1952: nessuna medaglia per l’Italia

SANKT MORITZ 1948: nessuna medaglia per l’Italia

CORTINA D’AMPEZZO 1944: non disputata.

GARMISCH-PARTENKIRCHEN 1940: non disputata.

GARMISCH-PARTENKIRCHEN 1936: nessuna medaglia per l’Italia (in tutti i Giochi Olimpici)

LAKE PLACID 1932:  nessuna medaglia per l’Italia (in tutti i Giochi Olimpici)

SANKT MORITZ 1928: nessuna medaglia per l’Italia (in tutti i Giochi Olimpici)

CHAMONIX: 1924: nessuna medaglia per l’Italia (in tutti i Giochi Olimpici).

 





 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Stefania Belmondo

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