Il programma corto maschile ha aperto ufficialmente i Campionati Europei di pattinaggio di figura 2018. Sul ghiaccio di Mosca, il campione in carica, lo spagnolo Javier Fernández López, ha subito messo un’ipoteca sul suo sesto titolo continentale consecutivo, impresa che, se confermata nel free skating di venerdì, sarebbe seconda solamente al filotto di otto vittorie fatte segnare dall’austriaco Karl Schäfer dal 1929 al 1936. Il madrileno, in realtà, non ha portato a termine uno dei suoi migliori programmi ma, nonostante l’imperfezione sul quadruplo salchow, ha comunque superato agevolmente quota cento punti, chiudendo a quota 103.82, con 56.00 punti di technical elements e 47.82 per le componenti del programma.
Al secondo posto, ma molto staccato rispetto all’iberico, troviamo uno dei padroni di casa russi, ma non quello che ci si aspettava: con un nuovo primato personale di 91.33 punti, il diciottenne Dmitri Aliev si è infatti piazzato alle spalle del campione in carica, realizzando una prestazione scevra da errori, al contrario dei suoi più quotati connazionali. Considerato come il grande rivale di Fernández, Mikhail Kolyada ha infatti iniziato un programma deludente con un errore sul quadruplo lutz, chiudendo così solo quarto con 83.41 punti. Ancora peggio è andata ad Alexander Samarin, disastroso sia sul quadruplo lutz che sul quadruplo toeloop: le due deduzioni l’hanno condannato al nono posto con 74.25 punti.
Con due russi su tre colti in fallo, ad approfittarne è stato il lettone Deniss Vasiļjevs, talento di cui si parla da tempo, già settimo nella passata rassegna continentale, che al momento occupa la terza posizione con 85.11 punti, nuovo personal best del pattinatore baltico. Detto del quarto posto di Kolyada, in quinta posizione troviamo il belga Jorik Hendrickx, con 78.56 punti, che precede di appena tre decimi un eccellente Matteo Rizzo. Il fresco campione nazionale ha dimostrato di saper reggere la pressione del grande appuntamento più di altri, realizzando un programma senza errori e meritandosi un nuovo record personale di 78.26 punti, con 41.87 di technical elements e 36.39 di components. La top ten finale diventa dunque assolutamente accessibile, a patto di completare l’opera con un free skating all’altezza.
Nelle prime dieci posizioni troviamo anche il georgiano Moris Kvitelashvili (76.74), l’israeliano Alexei Bychenko (74.97), il già citato russo Samarin ed il ceco Michal Březina (72.72). Due, invece, le eliminazioni clamorose: fuori dai ventiquattro, l’ucraino Yaroslav Paniot e l’israeliano Daniel Samohin (capace di accumulare addirittura cinque penalità) non potranno partecipare al secondo segmento di gara.