Rugby
Rugby, Sei Nazioni 2018 – Carlo Canna: “Contro l’Inghilterra sarà dura ma noi daremo tutto quello che abbiamo”
Certo, dare inizio al proprio percorso nel Sei Nazioni 2018 con l’Inghilterra, bicampione in carica, non è il più agevole degli esordi per l’Italia del Rugby. Gli Azzurri, reduci da zero vittorie nelle ultime due stagioni, cercheranno di buttare il cuore oltre l’ostacolo, come si suol dire. Determinazione e voglia di lottare nelle parole di Carlo Canna, mediano di apertura delle selezione nostrana.
“Sarà dura, ma daremo il tutto per tutto“, le parole dell’azzurro a La Gazzetta dello Sport, aggiungendo: “La concorrenza qui e nel club ci aiuta a fare prestazioni migliori. In allenamento c’è tanta competizione, lottiamo tutti per avere il nostro posto da titolari, diamo tutto e questo produce ulteriori stimoli”. Una formazione sempre più rinnovata quella del Bel Paese con giovani che vogliono imporsi a livello internazionale come ricorda lo stesso Canna, sottolineando però l’importanza di uomini esperti: “Sono arrivati giocatori molto interessanti come Giovanni Licata, Renato Giammarioli e Matteo Minozzi: hanno potenzialità e dimostreranno di meritare un ruolo anche in campo internazionale. Ma c’è sempre bisogno dell’esperienza dei nostri veterani, come Sergio Parisse, Alessandro Zanni e Leo Ghiraldini”.
Dal punto di vista del gioco, invece, il giocatore italiano ha parlato del lavoro dello staff tricolore, impegnato nel cercare il giusto equilibrio tra fase offensiva e difensiva, prendendo spunto anche dai due club più rappresentativi ovvero Zebre e Benetton: “Vogliono che sia simile a quello che facciamo nei club, ma senza una prevalenza. Più che altro, rispetto a i 3 test di novembre, quando abbiamo segnato solo una meta, speriamo ci sia un passo avanti a livello offensivo. Ci sono situazioni in cui bisogna attaccare, però altre in cui è meglio stare più profondo. Alle Zebre giochiamo in maniera abbastanza spregiudicata, a volte paga, altre è un rischio. E alle Zebre funziona molto bene la coppia di centri con Tommaso Castello e Tommaso Boni: personalmente, visto il mio modo di giocare e le mie caratteristiche, preferisco avere vicino un primo centro che attacca tanto”.
In questo senso bisognerà curare la retroguardia inglese, ricorda il mediano d’apertura nostrano: “La loro difesa viene su veloce, ci metterà pressione, quindi ci siamo preparati di conseguenza. Io avrò a che fare con il loro numero 8, che dovrebbe essere Sam Simmonds: ha caratteristiche diverse da Billy Vunipola o Nathan Hughes, sembra quasi un trequarti per mobilità, in mediana dovremo essere abili a capire le sue linee di corsa”.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Fir