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Santi Cazorla, uno spiraglio di luce dopo il calvario

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Il centrocampista dell’Arsenal scalpita per rientrare in campo dopo 18 mesi di stop

Si sa, l’attività fisica fa bene. Quando si pratica uno sport i benefici non si contano: resistenza, respirazione ottimale, corpo asciutto e magro. Però esistono anche dei rischi, soprattutto per chi fa di uno sport a livello agonistico la sua professione. I ritmi sono alti e gli allenamenti stressanti. Così come i contrasti in campo con gli avversari. Gli atleti lo sanno.

I calciatori, per esempio, sollecitano continuamente le caviglie, i piedi, le ginocchia e i muscoli delle gambe, parti del corpo che spesso incorrono in infortuni, anche piuttosto gravi. C’è chi a causa di un infortunio ha detto addio al calcio all’apice della carriera (ricordate un certo Marco Van Basten?), altri che sono stati costretti a lunghi periodi di stop.

Uno dei casi che ha colpito di più tifosi e opinione pubblica è stato quello di Santi Cazorla, centrocampista spagnolo dell’Arsenal.

Credits: Talk Sport

Questo ragazzo di 33 anni, durante la partita di Champions League del club londinese contro i bulgari del Ludogorets, giocata nell’ormai lontano ottobre del 2016, si è infortunato al piede. A maggio del 2017 il calciatore si è sottoposto ad un intervento di chirurgia del piede per la ricostruzione del tendine.

Per lo spagnolo questo stop ha rappresentato un’ulteriore stazione del suo personalissimo calvario: è stata l’ottava operazione dal 2013 ad oggi (sì, avete letto bene: l’ottava!), seguita da un percorso di recupero più difficile e deludente del previsto.

Lo stesso trentatreenne asturiano ha raccontato alla stampa alcuni particolari drammatici dell’infortunio e della riabilitazione. Il medico che lo operò gli disse, senza troppi giri di parole: “Se riuscirai a camminare di nuovo con tuo figlio in giardino, potrai ritenerti soddisfatto”. Cazorla ha spiegato che il rischio di amputazione del piede della perdita dell’uso dell’arto è stato reale, a causa di una brutta infezione che stava danneggiato calcagno e tendine d’Achille.

Un percorso difficile, affrontato nonostante le avversità – al netto di qualche comprensibile momento di scoramento – con il sorriso sulle labbra e il coraggio nel cuore. Diciotto mesi dopo, la situazione si sta risolvendo, grazie alla sua tenacia e alla competenza di specialisti come il dottor Sanchez, colui che ha individuato e curato l’infezione che gli impediva i movimenti e causava dolori acuti e continui.

Questo calvario sta per finire: il rientro in campo di Cazorla, scongiuri a parte, è ormai vicinissimo. Oggi lo spagnolo, che prima dell’esperienza in Premier League ha indossato le maglie di Villarreal, Recreativo Huelva e Malaga, si trova a Salamanca per ultimare la riabilitazione fisica.

Il nostro augurio più sentito è di rivederlo presto in campo, a sfrecciare sul prato dell’Emirates Stadium. Ed esultare con i compagni di squadra per il suo prossimo gol. Che – possiamo scommetterci – sarà il più bello ed emozionante della sua carriera.

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