Sci Alpino
Sci alpino, l’Italia dipinge magie e regala sogni. Goggia, Brignone, Fanchini: la tripletta scalfita nella mitologia
Tre moschettieri, tre eroine, tre Campionesse, tre icone. Chiamatele come volete. Semplicemente sono leggende vivente, scrittrici da premio Nobel capaci di confezionare una sceneggiatura davvero unica, appassionante, avvincente. E soprattutto tutta azzurra. Il tricolore sventola alto, altissimo sul cielo di Bad Kleinkirchheim: la discesa libera è solo nostra, tutta nostra, magicamente nostra. Nessuna ci rovina la festa, nessuna riesce a mettersi davanti a un terzetto da sogno che riscrive letteralmente la storia dell’Italia nel Circo Bianco: mai prima d’oggi eravamo riusciti a fare il podio tutto nostro nella disciplina più veloce, in passato l’impresa era arrivata in gigante e soltanto due volte (nel 1996 ai tempi di Deborah Compagnoni e dieci mesi fa, alle Finali di Aspen).
E tra quel 19 marzo e questo 14 gennaio le protagoniste cambiano soltanto parzialmente. Sofia Goggia e Federica Brignone si invertono le posizioni, accanto a loro non c’è più Marta Bassino ma Nadia Fanchini. Questo è un successo di tutta la squadra: della bergamasca che vince la terza gara in carriera (le altre due sulla pista dove tra meno di un mese si disputeranno le Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018), della milanese che conquista il primo podio in discesa (dopo aver già vinto in gigante, combinata e SuperG proprio ieri su questa pista) e della bresciana che può dedicare questo risultato alla sorella Elena, ora attesa dalla battaglia contro il tumore.
L’Italia può gustarsi un terzetto stratosferico che ci fa sognare in vista della rassegna a cinque cerchi dove chiaramente la musica cambierà e tutte le altre big saranno ben sul pezzo ma questa è la ciliegina perfetta sulla torta di un weekend fantastico per lo sci alpino: abbiamo vinto entrambe le gare femminili in programma, padroni indiscussi della velocità, stelle che luccicano più che mai e che ci hanno regalato un momento fantascientifico e indelebile nella nostra memoria, una pagina indimenticabile di sport italiano che ricorderemo a lungo nel tempo e che speriamo non rimanga isolata.