Sci di fondo

Sci di fondo, Coppa del Mondo 2018: l’Italia resta ancora troppo indietro in campo femminile

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É passato anche il Tour de Ski, ma la situazione dello sci di fondo italiano al femminile sembra proprio non volere ingranare. Punte di diamante, come è ben noto, scarseggiano, ma le atlete azzurre stanno facendo troppo poco per mettersi in luce e crescere e, di conseguenza, si avvicinano a PyeongChang 2018 con ben poche speranze, non solo di centrare un podio, ma addirittura di piazzare un risultato di rilievo. I numeri, come spesso capita, sono impietosi, e sottolineano perfettamente l’andamento di una squadra che, da troppo tempo, non riesce a raggiungere una posizione di rilievo.

Il Tour de Ski, che poteva rappresentare un trampolino di lancio ideale per le nostre atlete (anche perchè diverse protagoniste erano assenti), è stato ancora una volta deludente ed un buco nell’acqua, o nella neve in questo caso. Le italiane al via erano la ventiseienne Gaia Vuerich, la venticinquenne Greta Laurent, Lucia Scardoni, la ventiquattrenne Giulia Stuerz e l’esperta Elisa Brocard, l’unica che è arrivata fino alle prove della Val di Fiemme e che ha disputato un trittico tutto sommato dignitoso, concludendo in diciassettesima posizione. Per le altre qualche gara e pochi guizzi, con Stuerz che ha concluso dopo Oberstdorf in quarantatreesima ed ultima posizione, mentre quasi tutte le sue compagne avevano salutato già a Lenzerheide.

Passando ad analizzare la classifica della Coppa del Mondo generale, poi, la situazione si fa ancor più allarmante. La prima nostra rappresentante è ancora una volta Elisa Brocard in cinquantatreesima posizione con 30 punti, conquistati in tre eventi. Alle sue spalle Lucia Scardoni, in sessantaseiesima piazza, con 12 punti tutti realizzati nella sprint di Lillehammer, quindi settantunesima è Gaia Vuerich che i suoi 6 punti li ha totalizzati a Lenzerheide, mentre Greta Laurent è cinque posizioni dietro, con appena 3 punti. Un bottino letteralmente misero e che viene acuito dal fatto che Ilaria Debertolis, dalla quale ci si attendeva una stagione positiva, è ancora a bocca asciutta. 

Per le nostre atlete, dunque, il migliore risultato è un quindicesimo posto di Elisa Brocard, ottenuto ad Oberstdorf nella 10km con partenza di massa, ed è davvero poca cosa. Significa che non solo il podio è lontanissimo, ma anche entrare nelle prime dieci di una gara di Coppa del Mondo rappresenta quasi un’impresa. La sfiducia regna sovrana, ma la capacità per reagire non manca. L’aspetto più preoccupante è che le nuove leve non sembrano in grado di mettere in atto il cambio di marcia che sarebbe necessario, sia per questioni tecniche che fisiche. Le Olimpiadi si avvicinano e gli scenari sono tutto tranne che rosei. Servirà una notevole inversione di tendenza per far sì che la squadra azzurra femminile non disputi i Giochi Olimpici da semplice comprimaria, ma che possa togliersi qualche soddisfazione. Le medaglie e i sogni di gloria sono oggettivamente lontani, ma ben figurare sarebbe doveroso per una nazionale che vanta una storia come la nostra. 

 





 





 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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