Short Track

Short track, Europei 2018: occasione di rinascita per gli uomini. Serve scalare le gerarchie continentali

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Dal 12 al 14 gennaio, sul ghiaccio di Dresda (Germania), andranno in scena gli Europei di short track e sarà una sorta di prova generale per le nazionali del Vecchio Continente in vista dell’appuntamento olimpico di PyeongChang, previsto nel mese di febbraio (9-25).

L’Italia sarà come al solito guidata dall‘Angelo Biondo Arianna Fontana pronta a competere nella rassegna continentale per proiettarsi nel modo migliore ai Giochi. “L’oro mi manca, ovvio che sia tra i miei obiettivi. Ma soprattutto voglio arrivare a febbraio con la certezza di essere competitiva e pronta. La paura di presentarmi a un grande evento impreparata è sempre stata una mia ossessione“, questi i propositi dell’atleta valtellinese circa il traguardo olimpico in un’intervista concessa al Corriere della Sera.Una prima parte di stagione positiva per il movimento italiano soprattutto al femminile con sei podi di Coppa del Mondo e prestazione eccellenti che hanno confermato la competitività del gruppo tricolore. In questo senso, in evidenza non soltanto la citata Fontana ma anche Martina Valcepina nei 500 metri con i due podi ottenuti in Coppa a Dordrecht e Seoul.

Lo stesso non si può dire per il gruppo maschileLa mancata qualificazione della staffetta ai Giochi in Corea del Sud,  è rappresentativo di un movimento, tra i ragazzi, in difficoltà. Una situazione che si riflette anche in un contesto meno qualitativo ma pur sempre competitivo come quello europeo dove Russia, Olanda ed Ungheria possono contare su skater di un certo livello ed in lizza per la vittoria finale.

Per questo Yuri Confortola, Tommaso Dotti, Nicola Rodigari, Davide Viscardi, Andrea Cassinelli, Mattia Antonioli e Marco Giordano sfrutteranno questa competizione con spirito di rivalsa per dimostrare a se stessi in primis di essere all’altezza della situazione e mettersi alle spalle le delusioni passate. Se i piazzamenti nelle gara individuali appaiono complicati, con l’eccezione dei 1500 metri dove forse Dotti può riservarci delle sorprese, la staffetta potrebbe essere la vera chance nella quale gli uomini potranno offrire una prestazione di alto profilo, iniziando a guadagnare credito.

Se lo augura il ct azzurro Kenan Gouadec che il mancato pass della compagine maschile non l’ha propria digerita. “E’ un po’ di rammarico per non aver raggiunto l’obiettivo di qualificare entrambe le staffette, purtroppo però al maschile, pur avendo un buon livello generale, non siamo riusciti ad avere la necessaria costanza di risultati per centrare il pass, con squalifiche anche molto severe che ci sono costate parecchio”, le parole di Gouadec nel ritiro di Courmayeur.

Non resta allora che far parlare il ghiaccio e dimostrare di non essere “Fontana-dipendenti” ma una vera squadra coesa in cui tutti riescono a dare il 100%.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Renzo Brico

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