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Sport&Letteratura: Carlo Ametrano racconta “Ayrton…per sempre nel cuore”, un’opera in memoria del campione brasiliano di F1

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Ayrton…per sempre nel cuore”: è questo il titolo del libro di Carlo Ametrano, esperto di F1, tifoso del fuoriclasse sudamericano ed autore di un’opera che fa rivivere il suo mito non soltanto per quanto ha saputo fare in pista in termini di vittorie ma soprattutto per le emozioni regalate agli appassionati. Un testo strutturato anche attraverso le testimonianze dirette di alcuni degli addetti ai lavori più rinomati del Circus in cui si effettua un viaggio nel tempo con ultima tappa il 1° maggio del 1994 quando il pilota Senna si è trasformato in mito immortale. Di questo ed altro ci ha parlato Ametrano, intervistato da OASport.

Che cosa ha rappresentato per lei Ayrton Senna nel periodo vissuto in F1?

“Ayrton Senna era tutto, oltre al pilota in pista che dava emozioni e spettacolo, per quello che trasmetteva al di fuori del contesto agonistico. Non era solo un pilota che aveva il piede maggiormente pigiato sull’acceleratore rispetto agli altri ma era un personaggio carismatico che attraeva l’attenzione del pubblico e rendeva la corsa speciale”.

In questo senso qual è la gara che, a suo parere, ha avuto quel sapore particolare?

Senza dubbio il GP di Gran Bretagna a Donington nel 1993 sotto la pioggia in una domenica di Pasqua. Lui, a bordo di una McLaren decisamente meno performante delle Williams di quel periodo, seppe dare una lezione di guida a tutti. Una sensibilità, un coraggio fuori dal comune che colpi l’attenzione di un razionale come Niki Lauda che disse testualmente: “E’ sceso un extraterrestre sulla Terra”. Forse parliamo del GP più bello della storia della F1 perchè doppiò tutti, in un giro fece 6 sorpassi, infliggendo ad Alain Prost (campione del mondo quell’anno) 90″ di distacco”.

 

Ad Imola la F1 perse il pilota più forte ed il personaggio più carismatico. Dunque, quanto avvenuto il 1° maggio ha rappresentato una sorta di crocevia?

“Si, senza dubbio. In quello sventurato 1° maggio 1994 la F1 è cambiata perché il Circus ha perso il simbolo stesso di quell’era delle corse che ora non ci sono più. Ricordando poi tutto quello che accadde sul circuito di Imola si può dire che, dal punto di vista della sicurezza, qualcosa di più andava fatto. Ora, forse, può sembrare scontato però qualche settimana prima della tragedia Senna e Gerhard Berger parlarono coi commissari di gara della curva del Tamburello (dove perì Ayrton qualche settimana dopo) evidenziando la pericolosità della stessa. Sicuramente ci furono anche delle concause sfortunate, come nell’episodio della morte del pilota brasiliano, ma a mio parere su quel tracciato, con quelle macchine, non si sarebbe dovuto correre”.

 

Venendo al libro ed alle manifestazioni in cui è stato e sarà coinvolto che seguito è riuscito ad ottenere?

“Parlando dell’opera possiamo dire che “Ayrton…per sempre nel cuore” è qualcosa che ha avuto una diffusione mondiale e non solo italiana: siamo arrivati in Brasile ed il lavoro è stato apprezzato dalla fondazione “Ayrton Senna” ed anche in altri Paesi europei. Un libro molto gradito agli addetti ai lavori come il mai dimenticato Mario Poltronieri, voce storica dei GP sulle reti Rai. Nel prossimo futuro organizzeremo una manifestazione, il 30 aprile ed il 1 maggio, per ricordare ad Imola Senna anche per far sì che le nuove generazioni possano assaporare un mito dell’automobilismo”.

 

Un campione di emozionì che forse nell’attuale F1 non c’è?

“Parliamo di mondi diversi: la F1 è cambiata anche perché i piloti sono cambiati. C’è un contatto differente con il mondo esterno e, forse, si è persa quella spontaneità che un tempo c’era. Per cui personaggi così appartengono ad un’epoca lontana non replicabile”.

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Wikipedia

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