Salto con gli sci
Tournée 4 Trampolini 2018. Hannawald non è più solo: è Grande Slam per Kamil Stoch!
Due, quattro, sei. I numeri magici sono i primi tre multipli del 2 in questa fantastica cavalcata, annunciata ma, sul campo, tutt’altro che scritta di Kamil Stoch nella Tournée dei 4 Trampolini 2018. Stoch è il secondo atleta della storia a vincere tutte e quattro le gare del Torneo più prestigioso e antico di questo sport. Prima di lui, 15 anni fa, c’era riuscito il tedesco Sven Hannawald. Quattro sono le vittoria che bisogna ottenere in dieci giorni per fare Grande Slam: condizioni diverse, trampolini diversi, avversari diversi ma Stoch è stato il più forte di tutti, sempre, anche quando, come oggi nella seconda serie a Bischofshoen, non ha ottenuto la migliore misura.
Sei sono le serie che si è aggiudicato consecutivamente il polacco, eguagliando il record di Peter Prevc ma non riuscendo a migliorarlo perchè le condizioni in cui ha saltato oggi per la seconda volta non permettevano di essere performanti e competitivi come chi lo aveva preceduto ma il capolavoro di Stoch sta proprio qui. Deve avere usato il goniometro, il polacco perchè serviva proprio la misura di 137 metri per vincere la gara senza discussioni, dopo un primo salto nettamente superiore a tutti i rivali e 137 metri, precisi precisi, sono arrivati grazie ad una condizione straordinaria, quella che ti permette di fare tutto nel migliore dei modi.
Stoch, a 30 anni, raggiunge il sogno di una vita ma non è finita qui perchè questa è la stagione olimpica e, non bastasse, fra due settimane ci sono pure i Mondiali di volo e un cannibale come lui non vorrà lasciare nulla di intentato per cercare di entrare nel cuore della sua gente come ci riuscì Peter Malysz in una carriera costellata di successi, senza però particolari acuti da queste parti, con una sola vittoria nella Tournée nel lontano 2001, proprio l’anno prima dello Slam di Hannawald.
Gara di difficile gestione per Stoch, quella di oggi. C’era chi non aveva nulla da perdere, come ad esempio l’austriaco Kraft, c’era chi dava la caccia ad un posto sul podio della gara e della Tournée come i tedeschi Wellinger e Eisnbichler, il norvegese Fannemel e il giapponese Junshiro Kobayashi, c’era uno stuolo di delusi che aveva tanta voglia di fare vedere quanto valeva, nonostante i risultati deludenti delle tappe precedenti.
Alla fine il più pericoloso per la conquista del Grande Slam è stato proprio il norvegese Fannemel che, quarto dopo la prima serie, ha indovinato la super misura di 140 metri grazie ad un vento favorevole in zona di atterraggio e ha messo non poca pressione su chi lo ha seguito nel finale di gara. Kraft ha confermato, con un salto al di sotto di quello della prima manche, che questa proprio non è la Tournée degli austriaci, che avevano dominato per sette anni consecutivi prima dei successi di Prevc e, negli ultimi due anni, di Stoch. Kraft ha comunque ottenuto il miglior risultato della Tournée per l’Austria, un quarto posto che parla chiaro sulla situazione attuale di quello che fu lo squadrone imbattibile a cavallo del 2010.
Festeggiano i norvegesi per il secondo posto di Fannemel e per il terzo nella Tournée e festeggiano a denti stretti anche i tedeschi con l’umo che non ti aspetti o ti aspetti solo in parte, Andreas Wellinger che chiude al terzo posto oggi ma soprattutto al secondo la Tournée, risultato di grande prestigio per lui. Inutile chiedersi cosa sarebbe accaduto se Freitag non fosse caduto a Innsbruck. Il tedesco di punta aveva tutte le carte in regole (e lo aveva dimostrato nelle prime due tappe) per mettere in difficoltà Stoch ma in casa, davanti al pubblico amico, aveva perso entrambe le sfide e in questo momento, per quello che si era visto, aveva sicuramente qualcosa in meno del polacco. Con i se e con i ma non si fa la storia e dunque evviva Stoch, vincitore e dominatore legittimo della Tournée 2018.
Tra i promossi delle quattro gare in Germania e Austria il giapponese Junshiro Kobayashi, i norvegesi Johansson e Stjernen, il polacco Kubacki, sul podio a Obestdorf ma negativo oggi nella seconda serie quando ha gettato al vento una grande occasione, le giovani leve tedesche Lehye e Geiger ma soprattutto il bambino Schmid che ha disputato quattro serie e va tenuto d’occhio per il futuro. Tra i bocciati sicuramente tutta la squadra austriaca, forse ad eccezione di Hayboeck che il suo lo ha fatto, il norvegese Tande (un solo podio per lui a Innsbruck) e un Peter Prevc, sempre a corrente alternata.
Per l’Italia oggi è arrivato il primo punticino targato Sebastian Colloredo, nella sua gara forse meno brillante ma la fortuna (di affrontare un Huber fuori condizione) gli ha restituito quanto gli aveva tolto nelle due gare precedenti quando una delle prime 30 posizioni (in particolare a Innsbruck) la meritava. Per Alex Insam (tre qualificazioni su quattro tra i primi 50) tutta esperienza, anche se non sono arrivati punti.