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Valentino Rossi finisce ancora in tribunale: gli ex custodi fanno causa al campione, chiesti 114mila euro

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Più che gli esami non finiscono mai, sono i problemi legali a non abbandonare Valentino Rossi. Archiviato il ricorso presentato dai vicini di casa del ranch dove il 9 volte campione del mondo di MotoGP si allena, Rossi deve affrontare una nuova grana. Stando a quanto viene riportato da Il Resto del Carlino, gli ex custodi della sua villa, Victor Untu e Jigan Zinadaia, si sono infatti rivolti ad un legale per fare causa al “Dottore”. La richiesta è di risarcimento in conseguenza del licenziamento del 24 dicembre 2016.

La coppia ha lavorato per dieci anni presso la villa di strada dei Mandorli a Tavullia, fino a quando questa è stata di proprietà della Domus Mea, società che aveva come legale rappresentante il papà di Valentino, Graziano Rossi. A Natale 2016, però, la società è stata sciolta ed i custodi licenziati. L’immobile invece è diventato di proprietà del centauro italiano, unico socio della società citata precedentemente.

Di conseguenza, i coniugi Untu si sono rivolti a un avvocato per portare Valentino Rossi e suo padre Graziano davanti al giudice del lavoro di Pesaro, chiedendo 114mila euro di risarcimento (sei mesi di indennità risarcitoria e cinque anni di straordinari non pagati, comprensivi di 13esima e di TFR).

Ho chiesto al giudice di interrogare Valentino Rossi perché confermi di aver detto nel 2006, al signor Untu, di espletare tutto il lavoro necessario per il buon mantenimento e conservazione del complesso come se fosse casa sua. Chiediamo che il giudice condanni in solido i Rossi, padre e figlio, al pagamento di quanto spetta ai miei clienti, licenziati in maniera traumatica il 24 dicembre e il 27 dicembre del 2016“, ha dichiarato Mario Del Prete, avvocato della famiglia Untu.

Per tutta risposta i legali del 46 Virgilio Quagliato e Giacomo Cancellieri, ritengono il tutto ingiustificato in quanto gli ex custodi non avrebbero fatto straordinari semplicemente perché Rossi (assente anche per lavoro) non avrebbe mai avanzato tali pretese. Una questione spinosa la cui prima udienza è fissata venerdì 12 gennaio davanti al giudice Maurizio Paganelli.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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