Biathlon
Biathlon, Dominik Windisch: un lavoratore che regala sculture alla fidanzata e sa imparare dalle sconfitte
Dominik Windisch è il vincitore della medaglia di bronzo nella sprint olimpica del biathlon ai Giochi Olimpici, la prima dell’edizione di PyeongChang2018 per l’Italia. In pochi però, esclusi gli appassionati della disciplina, conoscono l’alpino che oggi si è classificato terzo alle spalle del tedesco Arnd Peiffer e del ceco Michal Krcmar.
Dominik proviene da Rasun Anterselva, così come Dorothea Wierer, anche se originaria di Rasun di Sotto mentre l’atleta classe 1989 dell’Esercito risiede tuttora a Rasun di Sopra. Nonostante la statura, da Marcantonio, è un ragazzo umile, semplice e soprattutto attento ai dettagli, cercando migliorare sotto ogni aspetto del proprio lavoro, sia nel fondo, che nel tiro. Nel tempo libero è un’artista, si diletta nel disegno e in piccole sculture o artefatti, che in seguito dona a Julia, la sua ragazza.
Il biathlon è stato sempre però il suo sogno, fin da piccolo, anche se nelle giovanili non è riuscito ad ottenere grandi risultati ma dalle sconfitte ha saputo cogliere le migliori lezioni di vita e di sport. Nel Mondiale di Anterselva 2007, guardando i migliori atleti di Coppa del Mondo sfidarsi per le medaglie, ha capito che quello sarebbe stato il suo obiettivo e il suo lavoro: in gara in quella competizione c’era anche il suo idolo, ossia il fratello Markus Windisch, biathleta di buonissimo livello che ha gareggiato fino ai Giochi di Sochi del 2014, ma con il quale è riuscito a togliersi la soddisfazione di vincere in Coppa del Mondo nella staffetta maschile ad Oberhof nel 2012.
La carriera di Windisch cambia radicalmente dopo i Giochi Olimpici di Sochi, dove conquista la medaglia nella staffetta mista con Dorothea Wierer, Karin Oberhofer e Lukas Hofer: nella rassegna a cinque cerchi capisce che il suo livello sugli sci è competitivo rispetto ai migliori e lavorando al poligono si può crescere ancora, infatti nel gennaio del 2015 arriva anche la prima vittoria in Coppa del Mondo, a Canmore nella mass start, in una giornata caratterizzata dal forte vento. L’ultimo giro è sempre stato il suo punto di forza e, uscendo al poligono da terzo, supera gli avversari tagliando per primo il traguardo. I due podi conquistati a Oberhof nel 2016, nella sprint e nell’inseguimento, lo certificano come uno degli atleti più forti della disciplina.
La stagione di Coppa del Mondo per Dominik non era iniziata nel migliore dei modi, con alti e bassi, dove sono arrivati due secondi posti nelle prove a squadre ad Oestersund nella staffetta mista e nella nebbia di Oberhof nella staffetta maschile, ma nelle gare individuali non è riuscito ad esprimersi al meglio con percentuali al di sotto dei suoi standard. E’ cresciuto, e molto, come rendimento sugli sci nel mese di gennaio e già ad Anterselva aveva dato dei buoni segnali, culminati oggi nella sprint olimpica con la medaglia di bronzo, battendo in rimonta per soli 7 decimi l’austriaco Eberhard, tra i migliori fondisti del circuito.
Oggi ha avuto ragione Dominik e vedremo se saprà regalarci, con i compagni del biathlon, altre soddisfazioni da qui alle prossime gare. Ora però siamo certi che si starà godendo la sua prima medaglia individuale della sua carriera…
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nicolo.persico@oasport.it
Foto: Serge Schwan (FISI)
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