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Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: le speranze di medaglia dell’Italia. Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi le chance migliori, Lukas Hofer e Dominik Windisch per la gara della vita

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Manca sempre meno, ormai, alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Negli ultimi anni la nazionale italiana di biathlon ha ottenuto ottimi risultati e si presenterà in Corea per migliorare il bottino di Sochi 2014, quando conquistò (sul campo) una medaglia di bronzo grazie alla staffetta mista. Con quali speranze si presenta la selezione azzurra a questa edizione dei Giochi Olimpici? 

L’obiettivo, senza dubbio, è quello di andare a medaglia. La squadra ha dimostrato in più riprese di essere all’altezza e tutti i componenti sembra stiano arrivando con un’ottima condizione fisica a PyeongChang. Inutile nascondere che Dorothea Wierer, per quanto raccolto in carriera, sarà la punta della squadra: in ogni competizione può puntare al podio, con particolare predilezione per le gare su quattro poligoni e le staffette, mentre nella sprint potrebbe fare più fatica. Nelle ultime settimane ha evidenziato una condizione in crescita, nonostante nel mese di gennaio abbia lamentato un po’ di stanchezza sugli sci aveva avvicinato le migliori, e ha trovato risultati importanti che possono darle anche la spinta morale giusta per affrontare i Giochi. Assieme a lei, rimanendo nella squadra femminile, può puntare in alto anche Lisa Vittozzi. Rispetto alle scorse stagioni ha fatto passi in avanti notevoli nello sci di fondo e questo la potrebbe rendere una vera e propria outsider per le medaglie. Nell’ultimo mese è andata forte e, in linea teorica, potrebbe crescere ancora prima dei Giochi. Ha mancato qualche bersaglio di troppo al tiro, ma le sue doti da tiratrice non sono certo in discussione e potrebbe aver sistemato le dinamiche che le hanno dato più problemi.

Diverso il discorso in campo maschile. Lukas Hofer e Dominik Windisch, pur senza essere mai saliti sul podio in stagione, possono puntare alla medaglia quasi in ogni gara, anche se l’alto livello di competitività in campo maschile rende il tutto più difficile. Per salire sul podio serve tutta una serie di combinazioni: una prova precisa al tiro e un’ottima giornata sugli sci stretti potrebbero non bastare, anche considerando due fenomeni come Martin Fourcade e Johannes Boe che per quanto visto fino ad ora sono fortemente indiziati per salire sul podio in tutte le gare, lasciando poco agli altri concorrenti. In stagione, Hofer ha ottenuto risultati migliori rispetto a Windisch, che ha faticato a trovare la giusta costanza al poligono.

In campo individuale, più difficile per gli altri puntare al podio, ma per definizione, il biathlon è imprevedibile ed in ogni gara potrebbero verificarsi scenari difficili da prevedere alla vigilia.

Anche a PyeongChang le staffette potrebbero essere determinanti ai fini del bilancio italiano. La mista è senza dubbio una carta da podio, così come la staffetta femminile. Più difficile fare risultato per il quartetto maschile, anche se non può essere escluso a priori dai pretendenti ad uno dei primi tre posti. In linea teorica, la squadra della mista dovrebbe essere composta proprio da Vittozzi, Wierer, Windisch e Hofer: le prime due frazioni sono una garanzia per precisione e velocità al poligono. Spesso e volentieri, le ragazze hanno cambiato al comando dopo le prime due frazioni. Windisch e Hofer, invece, hanno bisogno di trovare buone percentuali al tiro per poi far valere le proprie doti sugli sci, componente in cui di fatto non hanno nulla da invidiare agli avversari. Ritrovata Alexia Runggaldier che può essere schierata al lancio, nella staffetta femminile dovrebbe essere seguita per la altre frazioni da Vittozzi, Federica Sanfilippo (delle quattro, la meno sicura al tiro con percentuali al di sotto dell’80% in carriera) e Wierer, che per carisma ed esperienza dovrebbe chiudere. Una squadra che può puntare ad un risultato di prestigio, come dimostrato anche con il secondo posto di Ruhpolding il mese scorso in Coppa del Mondo. Tra gli uomini, invece, oltre le certezze Hofer e Windisch dovrebbero essere schierati Thomas Bormolini (sempre più solido) e Giuseppe Montello, che è finalmente rientrato dopo i problemi fisici che lo avevano fermato nella prima parte di stagione. Altre squadre scatteranno con maggiori credenziali, ma gli azzurri, come già accennato, non partono battuti. Certo, servirà la gara perfetta.





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