Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Lisa Vittozzi a caccia del podio, Dorothea Wierer cerca la rimonta

Sono bastate due gare alla nazionale italiana di biathlon per conquistare la prima medaglia alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Già domani, però, ci saranno nuove opportunità con i due inseguimenti che assegneranno altri due titoli olimpici. Il primo in programma, alle 11.10 italiane, vedrà impegnate le donne. Andiamo a vedere tutte le ambizioni delle tre italiane che saranno impegnate in questa prova.

VITTOZZI Lisa: la migliore nella sprint, vicina alla zona medaglie. Partirà sesta, con 15” da recuperare sulla seconda posizione, un distacco che la tiene in piena corsa per il podio. Sulla carta, l’inseguimento potrebbe favorirla rispetto alla sprint, data la presenza di quattro poligoni in cui guadagnare terreno sulle avversarie per precisione e velocità. Di fatto, ha la posizione perfetta per attaccare la gara senza troppa pressione: dovrà puntare tutto sulla precisione al tiro, che, date anche le condizioni spesso difficili del poligono di PyeongChang, può essere determinante. Tirando le somme, non possiamo che considerarla una pretendente al podio.

WIERER Dorothea: il distacco è ampio e soprattutto ha molte atlete davanti. Scatterà per 18esima, un piazzamento non certo favorevole rispetto a tante concorrenti. Lei non può fare a meno di una gara sostanzialmente perfetta sui quattro poligoni e già solo un errore potrebbe essere di troppo. Sugli sci potrebbe pagare meno, in proporzione alla sprint. Per rientrare nella lotta per le medaglie potrebbe essere costretta a forzare. Nella rincorsa alle prime posizioni non sarà sola e questo potrebbe essere un fattore importante. L’inseguimento è la sua gara e nulla le è precluso, anche se la sfida sembra davvero impegnativa anche per una come lei.

GONTIER Nicole: ovviamente, obiettivi diversi per lei. Può confermare una buona sprint, evitando troppi errori al tiro, magari per avvicinare le prime 30 posizioni, che le regalerebbero già un piazzamento di spessore in queste Olimpiadi.

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Foto: FISI – Serge Schwan