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Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Lisa Vittozzi, giovane e ambiziosa. Un’insidia per chiunque sui quattro poligoni

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23 anni compiuti da pochi giorni e tanta fame. Lisa Vittozzi si presenta alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 senza pressioni, ma con la consapevolezza di poter far bene. Nell’ultimo mese, le sue prestazioni sono state ottime sugli sci stretti, ma ha commesso qualche errore di troppo al poligono per essere competitiva per le primissime posizioni. In Corea del Sud, dopo un paio di settimane di stacco dalle gare, può sorprendere.

Il talento della sappadina è emerso in maniera prepotente sin dalle categorie giovanili: ai Mondiali Giovanili di Presque Isle nel 2014 ottiene due medaglie d’oro, vincendo la sprint e l’inseguimento, mentre nell’individuale chiude seconda a causa di due errori al poligono. Sin dagli esordi in Coppa del Mondo, è evidente la sua propensione per il tiro, con percentuali che si attestano da subito poco sotto il 90%. Anche considerando la giovane età, non può immediatamente essere competitiva nello sci di fondo con le big, ma anno dopo anno è sempre cresciuta in maniera evidente. In questa stagione, poi, l’ultimo salto di qualità, che l’ha portata al secondo podio della carriera in Coppa del Mondo nell’inseguimento di Annecy-Le Grand Bornand.

Per Lisa non è utopistico pensare alla gara senza errori, specialmente sui 4 poligoni dove in diverse potrebbero invece pagare dazio rispetto alle più precise. In tal caso, potrebbe davvero entrare in corsa per dei piazzamenti importanti. Come detto, in ogni caso, Lisa non partirà con i favori del pronostico, ma già in passato ha dimostrato di non subire la pressione del grande evento e di sapersi far trovare al massimo della condizione proprio per le occasioni importanti. Basti pensare allo scorso Mondiale, quando ha perso la medaglia di bronzo nella sprint (il format che sulla carta dovrebbe essere meno adatto a lei) per soli 2 decimi. Al traguardo, aveva pagato poco più di 20” dalla tedesca Dahlmeier (seconda) a parità di errori, sintomo di un ottimo livello. E quest’anno è cresciuta ancora.

In linea teorica, dovrebbe prendere il via in tutte e sei le prove e anche le staffette potrebbero regalarle soddisfazioni. Il suo ruolo sarà fondamentale nella staffetta mista, dove verosimilmente le verrà affidata la prima frazione, mentre nella femminile sarà la seconda punta della squadra italiana dopo Wierer. In entrambi i casi, la sua prestazione potrebbe fare la differenza in favore degli azzurri, che partono con ambizioni di podio in entrambe le prove. Per lei, queste non saranno le Olimpiadi della verità. Nel 2022 dovrebbe essere nel pieno della maturità e avrà tempo e spazio per ottenere altri risultati. Ma proprio questa freschezza e la consapevolezza di avere tutto un futuro davanti le potrebbe dare la spinta necessaria per gareggiare senza pressioni e al massimo delle sue già ottime potenzialità.





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