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Biathlon
Biathlon, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: mass start da amaro in bocca per Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer
Si sono chiuse senza medaglie le gare individuali, in campo femminile, per la nazionale italiana di biathlon alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Nell’ultima occasione utile, la mass start che si è disputata oggi, Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer si sono giocate un posto sul podio fino all’ultimo poligono, dove però un errore di troppo ha impedito loro di andare a medaglia, pur dopo una gara di alto livello per entrambe, nonostante qualche differenza nello svolgimento.
Partiamo, questa volta, da una Lisa Vittozzi brillantissima sugli sci stretti, più competitiva della compagna. Dopo un errore nella prima serie la sappadina si è ripresa nella fase centrale di gara: con due poligoni rapidi e precisi, oltre che ad un ottimo ritmo nella parte di sci di fondo, si è riportata sulle migliori (Kuzmina esclusa, ovviamente). Purtroppo, però, ha mancato un bersaglio che l’ha costretta ad un giro di penalità e alla quarta posizione sul traguardo, nonostante una progressione di livello nell’ultima tornata. Per lei, queste sono Olimpiadi della consapevolezza. Non ha vinto e non è salita sul podio, ma nell’appuntamento più importante dell’anno ha fatto vedere di valere le primissime posizioni. I prossimi anni possono essere i suoi.
Per discorsi anagrafici, può cullare qualche rammarico in più Dorothea Wierer, per cui queste Olimpiadi rappresentano l’appuntamento più importante della carriera. Una medaglia avrebbe dato un lustro diverso a quanto fatto dall’altoatesina, che comunque resta tra le migliori, se non la migliore, di sempre per quanto riguarda le donne italiane. Wierer, oggi, non può che aver lasciato la zona d’arrivo con una nota di delusione, di un’occasione sfuggita, anche pensando che tra quattro anni potrebbe non ripresentarsi, anche per motivi legati alla sua volontà di continuare o meno a gareggiare. Dopo tre poligoni perfetti, come la compagna è inciampata sulla quarta serie. Da qui, avrà ancora le staffette per fare la differenza e togliersi una soddisfazione, tornando sul podio olimpico che ha già conosciuto a Sochi 2014 nella staffetta mista.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: FISI – Serge Schwan