Combinata nordica
Combinata nordica, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: Alessandro Pittin, l’uomo dei grandi eventi. Serve una magia. Se limiterà i danni nel salto…
Serve una magia. L’Italia concentra su Alessandro Pittin tutte le speranze di conquistare una medaglia nella combinata nordica in occasione delle Olimpiadi Invernali 2018 di PyeongChang. Il fuoriclasse carnico si presenta in Corea del Nord con la consapevolezza di essere tornato grande dopo due anni di buio, ma le sue chances di salire sul podio dipendono esclusivamente da un fattore: il salto. Pittin, infatti, è di gran lunga il miglior fondista tra tutti i big della disciplina, ma la sua discontinuità dal trampolino lo ha spesso costretto ad inseguimenti disperati sugli sci stretti che lo hanno più volte lasciato nelle retrovie.
Quinto a Lillehammer nella seconda tappa di Coppa del Mondo, con salto dal trampolino lungo, Pittin si è galvanizzato al punto da arrivare ad un passo dalla vittoria a Ramsau, stavolta dal trampolino normale, cedendo proprio sul traguardo allo sprint vincente di Fabian Riessle. Un ritorno sul podio individuale due anni dopo Oslo 2015, ma anche e soprattutto una boccata di fiducia per sognare in grande nell’annata olimpica. Nel 2018, tuttavia, non sono arrivati finora risultati incoraggianti da parte di Pittin, che non è riuscito a trovare quasi mai il feeling giusto nel salto. Ma la sua preparazione è chiaramente finalizzata ad arrivare al meglio a PyeongChang, dove l’azzurro proverà a rinverdire i fasti di Vancouver 2010, quando conquistò un clamoroso bronzo, e di Sochi 2014, allorché fu quarto sul traguardo nella Gundersen NH. Nella bacheca di Pittin, tra l’altro, c’è anche un argento ai Mondiali 2015 di Falun, segnale evidente delle doti agonistiche di un atleta che nei grandi eventi riesce sempre a dare il meglio di sé.
A 28 anni (li compirà domani) per Pittin si tratta probabilmente dell’ultima grande occasione per regalarsi un’altra gioia olimpica, magari provando persino a migliorare il terzo posto di otto anni fa in Canada. Ma per sognare in grande occorrerà limitare i danni nel salto, contenendo il ritardo dai primi entro il minuto e mezzo per poi lanciarsi in un’imperiosa rimonta nel fondo. Le due occasioni per lui arriveranno mercoledì 14 e martedì 20 febbraio, due date da cerchiare in rosso perché potrebbero davvero segnare una svolta storica per Pittin e per l’Italia della combinata nordica, che punta a spezzare il predominio di Germania e Norvegia, di recente intervallato dalle imprese del giapponese Watabe, e a far saltare il banco proprio nell’appuntamento più importante con un’impresa del più grande combinatista di sempre del Bel Paese.
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mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Twitter Red Bull Italy