Combinata nordica
Combinata nordica, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: gli azzurri ai raggi X
Tutto ruota intorno a Pittin. Le speranze azzurre di andare a medaglia nella combinata nordica alle Olimpiadi Invernali 2018 di PyeongChang saranno quasi totalmente concentrate su Alessandro Pittin, fuoriclasse carnico tornato a spiccare il volo dopo due stagioni difficili e pronto a contendere il podio ai migliori interpreti mondiali della disciplina. L’Italia si presenta in Corea del Sud con altri tre atleti, l’esperto Lukas Runggaldier e i giovani Raffaele Buzzi e Aaron Kostner, che proveranno a ben figurare nelle due Gundersen, contribuendo intanto alla causa azzurra nella staffetta. Analizziamo, dunque, gli azzurri ai raggi X.
ALESSANDRO PITTIN: l’uomo delle grandi occasioni è tornato. Il miglior combinatista di sempre della storia italiana, come l’Araba Fenice, rinasce proprio in prossimità delle Olimpiadi ed ora punta a rinverdire i fasti di Vancouver 2010, quando fu terzo sul traguardo della Gundersen dal trampolino normale, rivelandosi al mondo in tutto il suo straordinario talento. Quel podio sfiorato anche a Sochi 2014 gli è rimasto ancora indigesto e così il carnico proverà ad aggiungere un’altra medaglia al suo carniere, magari di un metallo ancor più pregiato. Secondo a Ramsau e quinto a Lillehammer (dal trampolino lungo) in Coppa del Mondo, Pittin vanta anche un argento iridato a Falun 2015 ed è tornato ad ergersi tra i grandi della disciplina. I suoi limiti nel salto, in realtà, sono rimasti inalterati, ma Pittin ha già dimostrato a più riprese di essere in uno stato di grazia nel fondo, dove in genere rimonta oltre un minuto a quasi tutti i suoi avversari. Se la lotteria del trampolino dovesse arridergli e consentirgli di accumulare meno di un minuto e mezzo rispetto ai primi, allora potremo davvero sognare.
LUKAS RUNGGALDIER: è lui il più “anziano” della spedizione e farà da chioccia ai giovanissimi Buzzi e Kostner. Quel settimo posto a Sochi sembra lontano anni luce, però, per l’atleta nativo di Bolzano, che da qualche anno sembra aver smarrito quel talento che lo ha condotto persino sul podio nella sprint a squadre di Seefeld 2011 in coppia con Pittin, con il quale scrisse un’indelebile pagina di storia. Runggaldier, tuttavia, sta facendo tanta fatica soprattutto dal trampolino, uscendo talvolta di scena sin dai Provisional Competition Round di Coppa del Mondo, ed anche sugli sci stretti l’azzurro non riesce a tornare competitivo come un tempo. Se sarà in grado recuperare il guizzo del campione, potrà davvero fornire un contributo importante alla causa italiana.
RAFFAELE BUZZI: un intervento alla schiena ha interrotto la sua ascesa verso la ribalta internazionale nella disciplina, ma ora l’atleta nativo di Tolmezzo è tornato competitivo, anche se fatica ad entrare con frequenza nella top 30. All’esordio stagionale un 25° posto a Ruka sembrava il preludio ad una crescita costante, ma la ruggine legata alla lunga assenza dal circuito ha influito sul suo rendimento, costringendolo spesso a restare nelle retrovie. Buzzi si difende discretamente nel salto e ha dichiarato di voler entrare nella top 15 a PyeongChang, un auspicio che accomuna tutti gli appassionati italiani della disciplina.
AARON KOSTNER: reduce da un agrodolce rassegna iridata tra i Junior, l’azzurro avrà l’occasione di calcare un palcoscenico di grande prestigio a soli 18 anni per dimostrare al mondo di essere davvero un enfant prodige della combinata nordica. I suoi successi passati in Alpen Cup rappresentano una garanzia di talento, ma Kostner ha bisogno di maturare ancora per poter davvero insidiare i più forti, magari smussando qualche piccolo difetto dal trampolino e acquisendo maggiore sicurezza sugli sci stretti. PyeongChang per lui sarà un grande trampolino di lancio ma, se il presente lo vede ancora ai margini della contesa per le medaglie, il futuro potrebbe davvero essere suo.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Facebook Lukas Runggaldier