Combinata nordica

Combinata nordica, Olimpiadi PyeongChang 2018: Germania padrona, tre tedeschi sul podio! Johannes Rydzek oro davanti a Fabian Riessle ed Eric Frenzel. Alessandro Pittin nelle retrovie

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Germania padrona della combinata nordica alle Olimpiadi Invernali 2018 di PyeongChang. La Gundersen dal trampolino lungo incorona Johannes Rydzek, che sale sul gradino più alto di un podio tutto tedesco, testimonianza evidente di una supremazia totale in una disciplina che dal trampolino piccolo ha visto trionfare il fuoriclasse teutonico Eric Frenzel. Ed è ancora Frenzel a conquistare un’altra medaglia, l’ennesima della sua straordinaria carriera, ma davanti a lui si piazza Fabian Riessle, che conquista l’argento e costringe il suo più celebre connazionale al bronzo.

La gara si sviluppa all’insegna dell’equilibrio nei primi giri e il giapponese Akito Watabe, primo dopo il salto dal trampolino lungo HS140, non riesce a fare la differenza sugli sci stretti, lasciandosi risucchiare prima dal norvegese Jarl-Magnus Riiber e poi dal gruppo composto dai tre tedeschi Eric Frenzel, Johannes Rydzek e Fabian Riessle e dall’austriaco Wilhelm Denifl. L’andatura è tutt’altro che insostenibile e i battistrada si studiano a lungo, consentendo anche al finlandese Eero Hirvonen di agganciarsi al gruppo di testa al sesto chilometro.

Le schermaglie finali, però, mietono pian piano le prime vittime: il primo a staccarsi è Denifl, poi tocca a Hirvonen e Watabe perdere contatto in salita. Riiber resta l’unico in grado di tener testa al trio tedesco, ma la Germania oggi è imbattibile e il primo a tagliare il traguardo è Rydzek, davanti a Riessle e Frenzel.

Per il vincitore si tratta del primo oro olimpico in carriera dopo un argento e un bronzo a squadre tra Sochi 2014 e Vancouver 2010 e, soprattutto, un poker di ori ai Mondiali di Lahti 2017. Frenzel, dal canto suo, si conferma l’uomo dei Giochi, aggiungendo all’oro della prima Gundersen un’altra preziosa medaglia, la quinta in carriera alle Olimpiadi. Riessle, infine, si migliora dopo il bronzo individuale a Sochi e si conferma uno straordinario agonista nelle gare che contano.

Per l’Italia, invece, c’è tanta amarezza per la prestazione di Alessandro Pittin, che compromette la sua prova con un salto non impeccabile ed è costretto ad accontentarsi del 27° posto in rimonta a 3’08” dal vincitore, mentre Raffaele Buzzi è 34° a 3’34” da Rydzek, Lukas Runggaldier è 36° sul traguardo a 3’44” dalla vetta e Aaron Kostner è 44° a 5’56”. I limiti mostrati dal trampolino, dunque, continuano a rappresentare un fardello per un gruppo che giovedì 22 febbraio affronterà la staffetta con la consapevolezza di dover limitare i danni nel primo segmento di gara per puntare ad un piazzamento di prestigio che riscatti un’Olimpiade finora deludente. Ma intanto la Germania già pregusta uno storico tris.

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mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Johannes Rydzek

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