Curling

Curling, l’Italia scalda il cuore alle Olimpiadi: fuori a testa alta, azzurri sempre in partita. E il futuro…

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L’Italia del curling merita un abbraccio enorme e uno scroscio di applausi: si è qualificata alle Olimpiadi Invernali per la prima volta nella storia (a Torino 2006 eravamo presenti esclusivamente in qualità di Paese organizzatore) grazie al mirabolante tiro finale nel torneo di Plzen già consegnato alla storia ed è stata assoluta protagonista a PyeongChang 2018. Gli azzurri ci hanno fatto emozionare e sognare, ci hanno regalato dei momenti indimenticabili, sono sempre rimasti in corsa e hanno sempre fatto partita pari con qualsiasi avversario: non hanno mai mollato, si sono voluti mettere in luce e ci sono anche riusciti in un contesto altamente competitivo. Con il senno di poi non era neanche impossibile sognare una clamorosa semifinale ma è mancato quel guizzo in più, quel pizzico di esperienza che a certi livelli fa sempre la differenza.

L’Italia ha vinto tre partite contro Svizzera, USA e Norvegia: gli americani sono in semifinale, gli elvetici giocheranno il tie-break. Gli azzurri hanno sconfitto davvero delle formazioni di spicco, hanno poi tenuto testa al Canada campione in carica e hanno perso soltanto all’extra-end contro i maestri della Gran Bretagna (si giocano il tie-break contro i rossocrociati). A pesare sono state le sconfitte all’ultimo tiro contro Giappone e Corea del Sud, due formazioni alla nostra portata ma che invece sono state più scaltre quando contava. La nostra Nazionale ha ottenuto una vittoria in meno rispetto all’epopea di Torino ma può davvero ritenersi soddisfatta: ha nuovamente fatto scoppiare la curling mania nel nostro Paese e sull’onda di questo entusiasmo bisogna crescere.

Amos Mosaner, Joel Retornaz, Simone Gonin, Daniele Ferrazza e Andrea Pilzer, che parlano in dialetto durante le partite e che piacciono per la loro genuinità di ragazzi comuni, hanno ampi margini di miglioramento e possono continuare a crescere nell’immediato futuro: l’obiettivo è quello di essere competitivi già a partire dai prossimi Mondiali e magari sognare una medaglia agli Europei. Il piccolo curling italiano è vivo e si è preso con pieno merito il massimo palcoscenico internazionale.

 

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