Curling
Curling, Olimpiadi invernali PyeongChang 2018: Canada alla ricerca del poker tra gli uomini, la Svezia non ci sta. Italia outsider per la sorpresa
Presente alla prima edizione delle Olimpiadi invernali, quella di Chamonix 1924, il curling ha fatto ritorno alla rassegna a cinque cerchi a Nagano 1998, dopo alcune edizioni come sport dimostrativo. Nelle cinque edizioni olimpiche del curling contemporaneo, il Canada ha sempre raggiunto la finale del torneo maschile, vincendo la medaglia d’oro nelle ultime tre edizioni: la nazionale nordamericana potrebbe centrare un quarto successo ai Giochi Olimpici invernali di PyeongChang 2018.
A condurre la nazionale canadese sarà lo skip Kevin Koe, quarantatreenne di Calgary che può vantare due titoli mondiali vinti nel 2010 e nel 2016, ma che non ha mai preso parte alle Olimpiadi. Quattro anni fa, infatti, a difendere i colori della foglia d’acero in quel di Sochi c’era il team di Brad Jacobs: ad essere precisi, il Canada ha conquistato i suoi tre titoli olimpici con altrettanti skip diversi, e quest’anno potrebbe essere una quarta formazione diversa a conquistare l’alloro a cinque cerchi.
Il principale avversario di Koe sarà la Svezia di Niklas Edin, una delle star del curling mondiale, considerato il giocatore dal maggior talento in circolazione. Bronzo olimpico quattro anni fa, il trentaduenne vanta un numero sterminato di medaglie internazionali, compresi due titoli mondiali e sei titoli europei. In gara a PyeonChang ci saranno anche altri due sip skip che vantano già una medaglia olimpica: il norvegese Thomas Ulsrud, argento a Vancouver 2010, che sarà anche uno degli sportivi più anziani di questi Giochi Olimpici, dall’alto dei suoi quarantasei anni, e lo statunitense John Shuster, che fu terzo addirittura a Torino 2006.
Se queste squadre sono fortemente indiziate per il podio, potrebbero anche arrivare sorprese da parte di altre formazioni. Sicuramente un’ottima tradizione è quella della Svizzera, con lo skip Peter de Cruz che lo scorso anno ha guidato la formazione elvetica alla medaglia di bronzo sia mondiale che europea. Qualche speranza ci sarà anche per la squadra di casa, la Corea del Sud, con Kim Chang-Min che è reduce dalla vittoria dei Campionati Asia-Pacifico, senza dimenticare la Gran Bretagna di Kyle Smith, finalista agli ultimi Europei con i colori della Scozia. Tra le outsider ci sarà invece la Danimarca di Rasmus Stjerne, che pure in passato ha già calcato il podio mondiale ed europeo.
Considerando il palmarès nei tornei internazionali, le due squadre meno titolate sono il Giappone di Yusuke Morozumi, che pure ha vinto i Campionati Asia-Pacifico nel 2016, e la squadra italiana condotta dallo skip Joël Retornaz. Per lui si tratterà della seconda esperienza olimpica dopo quella casalinga di Torino 2006, quando l’Italia ottenne sorprendenti vittorie contro squadre del calibro di Canada e Stati Uniti: per l’Italia, la sola qualificazione a questi Giochi ha rappresentato una grande vittoria, una prima assoluta (a Torino infatti gli azzurri hanno partecipato di diritto come Paese ospitante), ma nessuna strada è chiusa a priori in una rassegna olimpica che è sempre in grado di riservare sorprese.
giulio.chinappi@oasport.it
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Foto: World Curling Federation