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Hockey ghiaccio femminile, Olimpiadi PyeongChang 2018: ennesimo capitolo della rivalità tra Canada e Stati Uniti. Voglia di riscatto per le statunitensi

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Erano le due squadre favorite alla vigilia, non hanno tradito le attese e domani si giocheranno la medaglia d’oro dell’hockey femminile. Canada e Stati Uniti sono pronte per dare vita alla 23esima finale tra Mondiali ed Olimpiadi che le vedrà contendersi il primo posto. Un dominio assoluto, dal 1990 ad oggi, che solo la Svezia a Torino 2006 è stata in grado di spezzare (argento).

Non c’è stata storia nel corso del torneo. Le due formazioni americane si sono sbarazzate di Finlandia e OAR. Prima nel girone riservato alle teste di serie, poi nei rematch delle semifinali. Proprio nella prima fase Canada e USA si sono già affrontate: è stato un match abbastanza tattico, che valeva “solo” il primo posto (entrambe avevano già staccato il pass per la semifinale), vinto 2-1 dalle canadesi, in cui nessuna delle due ha voluto quindi scoprire le sue carte. Domani sarà un’altra storia perché in palio ci sarà il premio massimo, quello per cui sono arrivate a PyeongChang.

Il bilancio nelle finali citate è 13-9 per il Canada, nazione che vince l’oro olimpico ininterrottamente da Salt Lake City 2002 (a Nagano, prima edizione del torneo femminile di hockey l’unica vittoria statunitense). Inevitabile ripartire dalla finale di Sochi, un incontro in cui le americane hanno accarezzato a lungo l’impresa, in vantaggio 2-0 a pochi minuti dalla fine, prima di subire la rimonta e la beffa all’overtime (3-2). Da allora, però, qualcosa è cambiato: quella finale persa, l’ennesima, ha alimentato ancor di più il fuoco della rivalsa e della vendetta. Gli Stati Uniti si presentano infatti in Corea forti delle ultime tre finali Mondiali vinte contro le acerrime rivali. Ora, però, manca la ciliegina sulla torta di questo quadriennio: l’oro olimpico.

Sono in 9 le americane confermate dal roster che partecipò alle Olimpiadi del 2014, contro le 14 canadesi che hanno vinto l’oro quattro anni fa. Due formazioni che quindi si conoscono molto bene e che durante il torneo si sono “marcate”, mantenendo numeri simili. Come in semifinale: gli Stati Uniti hanno battuto 5-0 la Finlandia, e qualche ora dopo è arrivata la risposta con lo stesso risultato del Canada contro l’OAR. Da un lato la voglia di rivalsa, dall’altro quella di confermarsi una superpotenza olimpica. Chi la spunterà?

 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Twitter IIHF

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