Editoriali

La scelta tecnica perdente di schierare Dietmar Noeckler. Una medaglia persa

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Se alla vigilia delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018 avessimo dovuto indicare una delle gare in cui l’Italia avrebbe avuto le maggiori chance per vincere la medaglia d’oro, di sicuro avremmo scelto la team sprint maschile di sci di fondo. E’ andata diversamente, colpa di scelte tecniche che, alla prova dei fatti, si sono rivelate sbagliate.

In questo tipo di format, come si è compreso oggi, il solo Federico Pellegrino non basta. Può ricoprire il ruolo di finalizzatore, non correre da solo e colmare distacchi importanti. Serviva uno scudiero all’altezza e Dietmar Noeckler non lo è stato.

Che la condizione di forma dell’altoatesino fosse deficitaria lo si era già intuito sia nello skiathlon sia, soprattutto, nella 15 km a tecnica libera, quando si era ritirato dopo aver accusato un distacco abissale dai primi nel giro di una manciata di chilometri. Gli allenatori avevano così deciso di escluderlo dalla staffetta 4×10 km, preferendogli il molto più tonico Maicol Rastelli. Scelta, quella, che si rivelò azzeccata.

Noeckler è stato invece riproposto nella delicatissima team sprint. I tecnici non se la sono sentita di smembrare la coppia reduce da due podi consecutivi ai Mondiali, nonché dalla vittoria nella stagione in corso a Dresda in Coppa del Mondo (su una pista, però, completamente piatta e non paragonabile a quella durissima di PyeongChang). La presenza del 29enne è stata inoltre fortemente caldeggiata dallo stesso Pellegrino, il quale aveva dichiarato di fidarsi ciecamente del compagno di squadra, avendolo visto pimpante nelle rifiniture degli ultimi giorni. Probabilmente lo stesso Pellegrino è stato condizionato anche da un legame affettivo nei confronti di Noeckler.

Fatto sta che il nativo di Brunico come da copione, non ha avuto scampo al cospetto di avversari come il norvegese Martin Johnsrud Sundby, il francese Maurice Manificat, il russo Denis Spitsov e lo svedese Marcus Hellner. A quel punto, con 7 secondi da recuperare dalla zona medaglia, la gara di Pellegrino era ormai conclusa.

Si era tanto parlato, alla vigilia, di un possibile impiego di Francesco De Fabiani. Il valdostano, atleta da lunghe distanze, ha dimostrato un ottimo stato di forma in staffetta e sa destreggiarsi bene in tecnica libera quando gareggia ‘sull’uomo’. Lo stesso Maicol Rastelli, pur se specialista del passo alternato, aveva impressionato nella 4×10 km. Con uno di questi due atleti al posto di Noeckler sarebbe arrivata la medaglia? Non lo sapremo mai…E’ possibile ipotizzare che forse l’Italia avrebbe nutrito maggiori possibilità di giocarsela sino in fondo.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Fisi/Pentaphoto

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