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Sci Alpino

Le lacrime di Lindsey Vonn e il passaggio di consegne con Sofia Goggia. Il bronzo amaro dell’americana

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Il pianto inconsolabile della più grande. Lindsey Vonn, a 33 anni, voleva chiudere in bellezza la sua esperienza olimpica, tornando a vincere l’oro in discesa come fece a Vancouver 2010. Desiderava ardentemente il titolo, per dedicarlo al nonno scomparso lo scorso autunno a 88 anni: “Solo io e la mia famiglia sappiamo quanto era importante“, aveva dichiarato alla vigilia.

L’oro non è arrivato. Nonostante una prestazione pulita e senza evidenti sbavature, l’americana si è dovuta accontentare della medaglia di bronzo a 47 centesimi dall’amica-rivale Sofia Goggia. Nel parterre d’arrivo, la statunitense è scoppiata in lacrime: oltre al sogno sfumato, percepiva forse anche fine di un ciclo della sua vita.

Vonn detiene il record femminile di vittorie in Coppa del Mondo (ben 81), oltre a 4 sfere di cristallo in bacheca, un oro olimpico e due iridati. Probabilmente andrà avanti ancora per qualche stagione, provando a superare il record assoluto dello svedese Ingemar Stenmark nel circuito maggiore (86). Oggi, tuttavia, la leggenda dello sci alpino ha ceduto virtualmente lo scettro di regina della velocità all’azzurra Sofia Goggia. Un’amica sincera che le ha regalato il dispiacere più grande.

La sconfitta odierna non offusca comunque la stella di una campionessa che ha scritto pagine indelebili della storia di questo sport. Averla battuta, pur non più all’apice della carriera, garantisce un prestigio ancora maggiore al trionfo dell’azzurra.

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