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Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018, le pagelle di giovedì 22 febbraio. Arianna Fontana macchina da medaglia. Wierer croce e delizia

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LE PAGELLE DELLE OLIMPIADI INVERNALI DI PYEONGCHANG 2018 (GIOVEDI’ 22 FEBBRAIO)

Arianna Fontana, 9: da clonare! Una medaglia a Torino 2006, ancora 15enne, una a Vancouver 2010, tre a Sochi 2014, tre a PyeongChang 2018, dove finalmente si è materializzato anche l’agognato oro. Siamo di fronte ad una vera e propria macchina da podi. Una fuoriclasse immensa, ormai di diritto tra i più grandi sportivi italiani della storia. Per i successi raggiunti, in Italia si identifica ormai con il suo stesso sport. Arianna Fontana è lo short track, così come in passato lo erano stati Armin Zoeggeler per lo slittino o Valentina Vezzali per la scherma. Non ha ancora compiuto 28 anni: se avrà ancora fame di vittorie, potrebbe regalarsi l’ennesima Olimpiade da protagonista a Pechino 2022.

Manfred Moelgg, 5,5: illude nella prima manche di slalom, chiusa al quarto posto. Poi precipita fino in dodicesima piazza. In questa stagione ha sempre faticato nelle seconde frazioni, non riuscendo a domare le scalfitture sulla neve. A quasi 36 anni ci ha provato con orgoglio, anche se il podio era fuori portata. Si chiude così l’ultima esperienza olimpica per un grande dello sci italiano, capace di vincere una Coppa del Mondo di slalom e ben tre medaglie ai Mondiali. L’alloro a cinque cerchi, purtroppo, è rimasto tabù.

Stefano Gross, 5: 16° in slalom, lontano dai propri standard. Dopo l’infortunio muscolare patito in allenamento, non poteva fare di più.

Federica Brignone, 5,5: l’ottavo posto in combinata non può soddisfarla. Commette un gravissimo errore in discesa, vanificando ogni chance di medaglia. Peccato, perché l’obiettivo era ampiamente alla portata.

Marta Bassino, 6: chiude una buona Olimpiade con il decimo posto in combinata, lei che non è né velocista né slalomista. Quelle del 2022 dovranno essere le sue Olimpiadi. La piemontese ha talento da vendere, deve crescere in convinzione e personalità.

Lisa Vittozzi, 8,5: dimostra ancora una volta di che pasta è fatta. In prima frazione raramente tradisce. Anche oggi consegna il testimone in prima posizione. Se riuscirà a migliorare ulteriormente nel passo sugli sci, potrà ambire a traguardi importantissimi nei prossimi anni, supportata da una naturale propensione per il tiro.

Dorothea Wierer, 6: davvero croce e delizia. Un primo poligono orrendo, con addirittura due giri di penalità. In piedi, poi, copre tutti e cinque i bersagli alla velocità della luce, riportando l’Italia in testa. Non è stata l’Olimpiade che l’altoatesina si sarebbe aspettata. E quell’ultimo poligono non fa che accrescere i rimpianti.

Nicole Gontier, 6: con lei in squadra il giro di penalità è sempre dietro l’angolo e puntualmente è arrivato anche oggi nella sessione in piedi. Tutto sommato ha comunque limitato i danni con un buon passo sugli sci, consentendo alle azzurre di giocarsi tutto in ultima frazione.

Federica Sanfilippo, 5: non era al top della forma in questa Olimpiade ed è stata schierata in ultima frazione, quella decisiva. Gli errori all’ultimo poligono, con annesso giro di penalità, hanno fatto evaporare il sogno azzurro. In una gara condizionata dal forte vento, dove il tiro ha fatto la differenza, è stato un errore non schierare una specialista come Alexia Runggaldier.

Staffetta Italia combinata nordica, 6: gli azzurri chiudono ottavi su dieci squadre al via. Da salvare il secondo crono assoluto fatto segnare nelle frazioni di sci di fondo. Le difficoltà dal trampolino restano tuttavia una zavorra troppo grande per poter coltivare ambizioni di vertice.

federico.militello@oasport.it




1 Commento

  1. Luca46

    22 Febbraio 2018 at 18:16

    Credo che Wierer come alcuni altri atleti stranieri abbiamo pagato le condizioni ambientali. Tuttavia la sua frazione non è stata penalizzante.

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