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Olimpiadi PyeongChang 2018, le pagelle di giovedì 15 febbraio. Fischnaller e sci di fondo donne, che flop. Super Brignone e Tumolero

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LE PAGELLE DELL’ITALIA ALLE OLIMPIADI DI PYEONGCHANG 2018 NELLA GIORNATA DI GIOVEDI’ 15 FEBBRAIO

Dominik Paris, 7: quarto senza rimpianti. Oggi i primi tre erano di un altro pianeta. Qualche imperfezione di troppo gli impedisce di giocarsi per davvero il podio. Sta rivivendo la stessa carriera di Kristian Ghedina: diverse vittorie in Coppa del Mondo, ma mai in un grande evento.

Peter Fill, 6,5: è sempre costante e il sesto posto lo dimostra. Oggi per la medaglia sarebbe servito qualcosa in più. Domani avrà l’ultima occasione in superG, dove dovrà sfruttare un pettorale favorevole.

Christof Innerhofer, 6: 17°, ma nulla ha potuto con una pista che non consentiva più di realizzare tempi accettabili nella parte bassa. In superG, purtroppo, partirà ancora una volta con il n.18 e potrebbe riproporsi lo stesso problema.

Emanuele Buzzi, 6,5: può essere soddisfatto del 22° posto in discesa nel suo debutto olimpico. Abbiamo disperatamente bisogno di questo ragazzo come ricambio per i veterani.

Federica Brignone, 8: arriva la prima medaglia in carriera alle Olimpiadi al culmine di una stagione iniziata a rilento a causa della pubalgia e poi decollata a suon di risultati. Per sua stessa ammissione, non ha disputato una gara perfetta, ma è stata sufficiente per il podio. Ora, con la mente libera, potrà divertirsi in superG e combinata alpina.

Marta Bassino, 7,5: quinta al debutto olimpico. Il talento non si discute, deve migliorare nella continuità e, soprattutto, limare alcuni particolari. Non manca molto per l’esplosione definitiva.

Manuela Moelgg, 6: fa male al cuore quanto accaduto all’altoatesina, che avrebbe meritato il premio di una medaglia. Invece, dopo il primo posto a metà gara, è scivolata in ottava posizione. Una grandissima ed irripetibile occasione persa, come tante volte accaduto in carriera. Resta un’atleta che ha dato davvero tanto allo sci italiano.

Sofia Goggia, 5,5: prestazione costellata di errori in gigante. La bergamasca doveva solo rompere il ghiaccio in vista di superG e discesa.

Dorothea Wierer, 6,5: in ripresa, chiude l’individuale al settimo posto e con due errori al poligono. Resta una sola possibilità per il podio individuale, in caso contrario dovrà puntare tutto sulle staffette.

Lisa Vittozzi, 4,5: irriconoscibile oggi. Sia per i tre errori al poligono, insoliti per una tiratrice del suo calibro, sia per un passo sugli sci troppo lento e preoccupante anche in vista delle staffette.

Alexia Runggaldier, 5,5: con due errori vanifica un piazzamento tra le prime 10. Potrebbe però essersi meritata un posto in staffetta.

Nicole Gontier, 5,5: tanti errori (4), ma è la migliore delle italiane dopo Dorothea Wierer come passo sugli sci. Sarà schierata in staffetta?

Giuseppe Montello, 6: non sfigura e lancia segnali interessanti in vista della staffetta maschile. Potrà essere un elemento affidabile.

Dominik Windisch, 5: sembra appagato dopo il bronzo nella sprint. Deve ritrovare la concentrazione perché è un elemento imprescindibile nelle prove a squadre.

Lukas Hofer, 4: stessi errori di Windisch (5), ma un minuto ulteriore di ritardo. L’altoatesino, dopo una stagione molto regolare in Coppa del Mondo, sta vivendo un’Olimpiade da dimenticare.

Thomas Bormolini, 5,5: fa poco peggio di Windisch, sostanzialmente sui suoi livelli.

Fondiste italiane, 2: il 29° posto di Elisa Brocard come miglior piazzamento azzurro nella 10 km a tecnica libera sottolinea una volta di più il baratro in cui è sprofondato un movimento che proprio non riesce a rialzarsi.

Valentina Marchei-Ondrej Hotarek, 8: prestazione sontuosa, primato italiano e miglior risultato di sempre per una coppia d’artistico italiana (settimi). Tra le note più liete di questa Olimpiade.

Nicole Della Monica-Matteo Guarise, 7.5: commettono qualche errore, riuscendo comunque a chiudere al 10° posto, valicando per la prima volta quota 200 punti. Hanno ancora margini importanti di crescita.

Dominik Fischnaller, 4: ancora tu…Un grave errore dell’altoatesino, di fatto, è costato il podio all’Italia nel team relay di slittino. A sorpresa la migliore è stata Andrea Voetter (voto 8), sulla carta l’anello debole, mentre si sono difesi i giovani Nagler-Malleier (6,5). Dominilk, invece, si è di nuovo smarrito nel momento di raccogliere qualcosa di importante. L’aspetto mentale andrà analizzato a fondo in vista di Pechino 2022.

Joe Cecchini, 5: 24° su 30 partecipanti nello skeleton. Come si suol dire: l’importante è partecipare…

Omar Visintin, 4: dispiace dirlo, ma rischia di restare un incompiuto nei grandi eventi. Ha vinto una Coppa del Mondo, ma non ha mai inciso tra Olimpiadi e Mondiali. Oggi recrimina per aver impattato contro lo spagnolo Eguibar. Fosse partito meglio….

Emanuel Perathoner, 5,5: supera un turno, poi esce ai quarti di finale. Spreca una grande occasione: il tabellone era favorevole.

Lorenzo Sommariva e Michele Godino, 5: fanno poca strada nello snowboardcross.

Nicola Tumolero, 9: la medaglia più inaspettata di tutta l’Olimpiade. Nei 10000 metri, non la sua distanza prediletta, è bravissimo a stabilire il proprio primato personale. Poi la Dea Bendata lo bacia: il fuoriclasse Sven Kramer va in crisi ed arriva un bronzo sorprendente. Dopo il titolo europeo nei 5000 metri ecco dunque la definitiva consacrazione per un talento destinato a dare il meglio di sé nel prossimo quadriennio.

Davide Ghiotto, 3: non si vuole infierire, tuttavia stiamo parlando di un atleta che, potenzialmente, avrebbe potuto valere un tempo anche migliore rispetto a quello di Tumolero. Si è presentato tuttavia a questi Giochi completamente fuori forma e l’ultimo posto nei 10000 metri non rende giustizia ad un atleta di valore. Il fuoco della rivincita dovrà alimentarlo verso Pechino 2022.

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1 Commento

  1. ste86

    15 Febbraio 2018 at 21:23

    Trovo anche offensivo commentare con un “L’importante è partecipare…” a un atleta (nel caso Cecchini) che si è qualificato per un evento sportivo. Cosa facciamo, limitiamo la partecipazione a una gara a dieci atleti?
    Era prevedibile che avrebbe occupato le parti basse della classifica nello skeleton (sport con pochissima tradizione in Italia).

  2. Andry84

    15 Febbraio 2018 at 19:33

    Completamente in disaccordo sul voto di Visintin, la pista è lunga, la partenza incide poco e non avrebbe avuto problemi a qualificarsi, se uno ti cade davanti non è assolutamente colpa tua, ricordiamo che Vaultier era praticamente fuori dalla finale per una caduta, lo snowboardcross è questo , va accettato nel bene e nel male ma sicuramente non si può dare 4 se uno di cade davanti poco dopo la partenza; troppo basso anche il voto di Fischnaller, è vero c’è stato l’errore prima dell’ ultima curva , ma non credo che sia costato 1 decimo pieno (ed inoltre sia gli Stati Uniti con la Britcher che l’ austria con Penz-Fischler possono recriminare per degli errori), analizzando la gara e guardando gli intermedi era già un po’ attardato rispetto a Repilov e Mazdzer (gli unici a fare la differenza fra gli uomini anche grazie ad una partenza migliore) al secondo intertempo;dire che l’ Olimpiade di Hofer sia da dimenticare è sbagliatissimo poiché ha 2 decimi posti che sono piazzamenti in linea con la stagione che sta facendo; Nicole Gontier con l’ 80 per cento al poligono è da sufficienza piena

    • ste86

      15 Febbraio 2018 at 21:11

      Concordo in pieno sulla tua analisi.
      Ingeneroso e crudele assegnare un 4 a Visintin, non potere dimostrare il proprio valore a un’Olimpiade a causa di un errore altrui credo sia la cosa più frustrante per un’atleta. Penso che solo Omar oggi poteva battere Vaultier, la lunghezza e la difficoltà della pista erano dalla sua.
      Corretta anche la tua analisi su Hofer, non penso inoltre a un appagamento per Windisch, semplicemente conosciamo le sue percentuali al tiro, tutt’altro che stabili. L’individuale è la gara più difficile per loro, sono fiducioso per la mass start.

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