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Olimpiadi PyeongChang 2018, le pagelle di venerdì 16 febbraio. Moioli fenomeno, altra figuraccia nel fondo. Velocisti al capolinea?

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LE PAGELLE DELLE OLIMPIADI DI PYEONGCHANG 2018 (VENERDI’ 16 FEBBRAIO)

Dominik Paris, 6,5: il settimo posto non è un risultato da buttare, tuttavia ai Giochi conta ben poco. L’altoatesino era alla sua terza partecipazione olimpica e, ancora una volta, torna a casa a mani vuote. Ha vinto grandi classiche come Kitzbuehel e Bormio, senza trovare mai quella continuità di rendimento per aggiudicarsi una Coppa del Mondo di specialità, mentre nei grandi eventi, ad oggi, ha raccolto un solo argento in discesa ai Mondiali 2013. Ci troviamo di fronte ad un atleta che, forse, sinora ha raccolto molto meno di quanto il suo talento gli avrebbe consentito. Sono tante, in questo senso, le analogie con un altro campione del passato come Kristian Ghedina. A quasi 29 anni toccherà ora a lui prendersi sulle spalle i destini dell’Italia nelle prove veloci. Qualcosa andrà ritoccato dal punto di vista tecnico e mentale.

Christof Innerhofer, 4,5:Non sono più al livello dei migliori“. Le parole dell’altoatesino suonano come una resa. Il 33enne di Gais, tuttavia, non ha nessuna intenzione di ritirarsi, anzi aveva già annunciato ad OA Sport l’intenzione di proseguire almeno fino a Pechino 2022. L’altoatesino ha raccolto la miseria di un podio nelle ultime due stagioni: se i tratti di scorrimento restano il tallone d’Achille irrisolto, ora non riesce più a fare la differenza neppure nelle sezioni tecniche, a meno di condizioni particolari e con neve barrata. La risalita sarà lunga e complicata.

Matteo Marsaglia, 6: 20° con il pettorale 32. Un risultato onorevole per il romano, rientrato quest’anno dopo due stagioni ai box per infortunio.

Peter Fill, 4: non termina la gara, vanificando così il vantaggio del pettorale n.1. Tre Coppe del Mondo di specialità in bacheca, zero medaglie olimpiche: PyeongChang ha confermato che Fill è più un atleta di durata che da gara secca. Difficilmente lo rivedremo in pista a Pechino 2022, quando avrà 39 anni, ma mai dire mai.

Chiara Costazza, 6,5: nona alle Olimpiadi in slalom a quasi 34 anni. A lei va solo detto ‘grazie’ per aver rappresentato con dignità l’Italia in un decennio dove non si è mai affacciata una giovane di livello in slalom.

Irene Curtoni, 6,5: il decimo posto alle spalle di Costazza la rende soddisfatta. Potrebbe rivelarsi utile in vista del Team Event, in parallelo ha già dimostrato di potersi esaltare.

Manuela Moelgg, 5: affronta lo slalom con il morale sotto i tacchi dopo la grande occasione persa in gigante e non va oltre un’anonima 23ma posizione.

Fondisti italiani, 1: i piazzamenti degli azzurri nella 15 km con partenza ad intervalli. 44° Mirco Bertolina, 60° Stefan Zelger, 72° Sergio Rigoni, mentre Dietmar Noeckler non ha completato la prova. Servono ulteriori commenti?

Italia curling, 5: quello con la Danimarca era un esame di maturità e non è stato superato. Vincendo, gli azzurri avrebbero compiuto un passo importante verso le semifinali. Il sogno resta vivo, anche se ora è tutto molto più complicato.

Matteo Rizzo, 6: raggiunge l’obiettivo di qualificarsi per il programma libero. Offre una buona prestazione nel corto, anche se i migliori restano ancora molto distanti.

Joe Cecchini, 2: 27° nello skeleton su 30 partecipanti. Una partecipazione meramente decoubertiniana. Dalla prossima stagione l’Italia ritroverà il promettente Mattia Gaspari, in ripresa da un grave infortunio.

Michela Moioli, 10: vincere è sempre difficile, farlo da favoriti ancora di più. Si consacra come fuoriclasse assoluta con una prestazione autoritaria, dimostrandosi sempre superiore alle avversarie. Concluderà una stagione trionfale con la seconda Coppa del Mondo, ormai davvero ad un passo. Nel 2019 punterà a quel Mondiale che rappresenta ormai l’unico tassello mancante in un palmares già ricchissimo.

Raffaella Brutto, 7,5: nel giorno di Michela Moioli, si toglie la soddisfazione di terminare al secondo posto la finale B dello snowboardcross, chiudendo ottava nella classifica complessiva. Un’ottima prestazione.

Alex Insam, 6: strappa la qualificazione nel salto con gli sci e domani proverà ad entrare tra i migliori 30.

Davide Bresadola, 6: fa il suo e si qualifica nel salto.

Sebastian Colloredo, 6: 50°, ultimo dei qualificati nel salto. E’ andata bene.

Federico Cecon, 2: chiude terzultimo su 56 partecipanti nel salto. Prestazione da dimenticare.

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Foto: Fisi/Pentaphoto

 

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