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Parigi-Nizza 2018, il percorso e le 8 tappe ai raggi X: tante salite e trabocchetti per una corsa molto impegnativa

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Il prossimo 4 marzo prenderà il via la Parigi-Nizza 2018, breve corsa a tappe che in questa fase della stagione, come la Tirreno-Adriatico, ha trovato una collocazione ideale. Sia per la valenza in sé della corsa, sia in quanto propedeutica per altre competizioni (a partire dalla Milano-Sanremo), diversi big scelgono di attaccare il dorsale proprio in Francia, nella corsa verso il sole. Saranno ben otto le tappe da affrontare, fino all’11 marzo: andiamo a scoprirle nei dettagli.

4 marzo, tappa 1: Chatou – Meudon, 135 chilometri
Si parte dal comune di Chatou, situato a nord-ovest di Parigi. La tappa non prevede grandi difficoltà altimetriche, nonostante un paio di côte nella fase centrale di corsa che però non dovrebbero creare particolari problemi a fuggitivi e gruppo. Il finale, però, non dovrebbe risolversi con una volata regolare: gli ultimi 1900 metri, infatti, tendono tutti a salire con una pendenza media che si attesta tra il 5 e il 6%. I velocisti puri potrebbero non riuscire ad esprimere tutta la loro potenza.

5 marzo, tappa 2: Orsonville – Vierzon, 187 chilometri
Subito un’occasione per gli uomini veloci del gruppo. Un piattone nel cuore della Francia, che porterà i corridori ad attraversare la Loira e a compiere un discreto tragitto verso sud, meta finale della Parigi-Nizza. La volata, in questo caso, pare scontata, nonostante gli ultimi 400 metri tendano leggermente verso l’alto. Essenziale trovare il momento giusto per partire.

6 marzo, tappa 3: Bourges – Châtel-Guyon, 210 chilometri
Una tappa difficile da leggere e piuttosto lunga, caratteristiche che sulla carta la rendono adatta ad una fuga da lontano. I primi 100 chilometri sono principalmente pianeggianti, mentre la Côte de la Bosse e la Côte des Boulards, entrambe di terza categoria e senza pendenza eccessive, segnano la parte centrale della frazione. Nel finale, si torna a salire con i 4,6 chilometri al 4,5% di pendenza media della Côte de Charbonnieres, la cui vetta è posta a 22 chilometri dal traguardo. La maggior parte sono in discesa (prima più ripida, poi solo accennata) ma un nuovo strappo di 1500 metri che porta all’ultimo chilometro potrebbe essere il palcoscenico ideale per tentare un attacco risolutivo.

7 marzo, tappa 4: La Fouillouse – Saint-Etienne, 18,5 chilometri, cronometro individuale
Cronometro breve ma che potrebbe fare differenze importanti. I primi 7 chilometri tendono tutti a salire, anche se le pendenze di fatto non superano mai il 5%. Dalla vetta, un chilometro e mezzo di piano prima di quattro ulteriori in discesa. Al termine, altro tratto in salita: un chilometro che nella fase centrale resta sempre tra il 7 e l’8%. Avere le gambe qua può essere fondamentale. In cima mancheranno 4 chilometri all’arrivo.

8 marzo, tappa 5: Salon-de-Provence – Sisteron, 165 chilometri
Salita sin dai primi chilometri, che dovrebbe favorire la fuga pur senza essere indicata come Gpm. Da lì un tratto pianeggiante che porta al Col du Pointu, 4 chilometri al 5%, un antipasto per gli 11 chilometri del Col de Lagarde-d’Apt, che presenta una pendenza costante del 7%. La cima è posta a 88 chilometri dal traguardo, ma il gruppo potrebbe già essere selezionato. Dopo un breve tratto in discesa la strada tornerà a salire con un lungo falsopiano verso il Col du Négron, da cui inizierà una lunghissima discesa che condurrà verso un primo passaggio dal traguardo a 24 chilometri dalla conclusione. Il finale sarà caratterizzato da un paio di strappi (uno la Côte de la Marquise, 1400 metri al 6,4%), ma gli ultimi 12 chilometri non presentano salite vere e proprie.

9 marzo, tappa 6: Sisteron – Vence, 198 chilometri
Qui potrebbe decidersi una parte importante della classifica. La prima asperità è il Col de Luens, dopo 100 chilometri comunque non banali e caratterizzati da un lungo falsopiano ascendente. Al chilometro 120 si toccheranno i 1186 metri del Col Bas, da cui inizierà un tratto principalmente discendente inframezzato da Côte de Cipières e Côte de Gourdon, che a loro volta potrebbero scremare il gruppo prima del finale, molto impegnativo. La discesa si concluderà a 12 chilometri dall’arrivo, dove inizierà la Côte de la Colle sur Loup: 2 chilometri molto duri, con una pendenza media prossima al 10%. Dalla vetta, a 10 dal traguardo, breve tratto in discesa per poi tornare a salire (pendenze impegnative nel primo pezzo, più agevoli nel secondo) fino ai -3, dove i corridori troveranno ancora pianura.

10 marzo, tappa 7: Nizza – Valdeblore La Colmiane, 175 chilometri
La tappa regina della corsa, con un arrivo in salita tradizionale che potrebbe decretarne il vincitore. La Côte de Gattières nei primi chilometri non dovrebbe fare la differenza, così come le altre salite in programma nella fase centrale: Côte de la Sainte-Baume, Col Saint-Raphael e Côte de Villars-sur-Var saranno solamente l’antipasto dell’ascesa finale, 16 chilometri al 6,2% di pendenza media. I tratti più duri sono nei primi chilometri, ma la salita non scema mai e, anche considerando le fatiche dei giorni precedenti, un attacco ben portato, anche su queste pendenze teoricamente dolci, può fare realmente la differenza. L’arrivo, ovviamente, in vetta.

11 marzo, tappa 8: Nizza – Nizza, 110 chilometri
Ormai un format proposto da qualche stagione. Tappa breve e nervosa, che può cambiare tutto in classifica generale. Côte de Levens, Côte de Chateaueuf  e Col de Calaison, pur non avendo pendenze eccessive (siamo sul 4-5%), possono affaticare i corridori nei primi 50 chilometri. Sulla Côte de Peille, 6,5 chilometri al 7% di media potrebbe esplodere la corsa, nonostante dalla vetta manchino ancora 43 chilometri. Poco dopo, il Col d’Eze, con poco meno di 2 chilometri oltre l’8% di pendenza media. Una rasoiata che può far male a 25 dall’arrivo e favorire un attacco vero e proprio, anche per le prime posizioni della generale. La successiva discesa porterà ai piedi del Col de Quatre Chemins, giudice finale della corsa, 5,5 chilometri al 5%. Non devono ingannare, però, perché i primi tre sono sempre tra il 7 e il 9% prima di spianare nel finale. Dei 9 chilometri che lo separano dal traguardo, circa 7 sono in discesa.





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