Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: 5 motivi per cui Carolina Kostner può puntare al podio
Ci siamo. La gara più attesa per i colori azzurri per quanto concerne la disciplina del pattinaggio artistico ai XXIII Giochi Olimpici di PyeongChang è finalmente arrivata. Nella primissima mattina italiana, alle ore 6:14, Carolina Kostner scenderà sul ghiaccio della Gangneung Ice Arena per il programma corto del singolo femminile, cercando di costruire mattone dopo mattone l’ennesimo miracolo sportivo, ovvero la seconda medaglia di bronzo di seguito dopo quella ottenuta a Sochi 2014; abbiamo individuato cinque motivi per cui la nostra regina sul ghiaccio potrebbe nuovamente meritare un posto sul podio a Cinque Cerchi.
1) Arte pura sul ghiaccio
Spettatori e addetti ai lavori sono tutti concordi: la nostra Carolina è una vera e propria opera d’arte in movimento. Affermando questo non stiamo per nulla screditando le altre atlete più giovani. Anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, la nostra campionessa all’età di Alina Zagitova ed Evgenia Medvedeva era decisamente più indietro dal punto di vista stilistico rispetto alle attuali stelle del pattinaggio russo. L’esplosione artistica di Kostner è arrivata intorno al 2013, quando la pattinatrice del Bel Paese ha stregato il mondo intero con la sua magica interpretazione del “Bolero” di Maurice Ravel, tanto da spingerla a riproporre il programma nel successivo fortunatissimo anno olimpico.
2) Il fattore esperienza
Uno degli aspetti determinanti della gara femminile sarà senza dubbio quello legato alla strategia: tra le atlete di vertice, ad eccezion fatta per Mirai Nagasu (quarta a Vancouver 2010), Kaetlyn Osmond (tredicesima a Sochi 2014) e Gabrielle Daleman (diciasettesima a Sochi 2014), Carolina è di fatto l’unica pattinatrice ad avere un’esperienza ai Giochi di rilievo, utilissima laddove dovesse palesarsi la possibilità di cambiare il proprio piano. Diciamolo chiaramente, Carolina non ha mai avuto in carriera una grande costanza nelle sue performance, tuttavia il lavoro svolto in questi anni con il coach Alexei Mishin ha indubbiamente cambiato qualcosa in lei e nel modo di approcciare la gara, tanto da realizzare in stagione diversi programmi puliti, costruiti con una trama sempre efficace e mai scomposta.
3) Rivali competitive e agguerrite. Non per questo imbattibili
La lotta per il terzo posto sarà decisamente serrata; Carolina dovrà battersi con atlete di diverso calibro: dalla più temibile Kaetlyn Osmond – medaglia d’argento ai Mondiali 2017 capace di oltrepassare la soglia dei 215 punti – a Gabrielle Deleman – medaglia di bronzo ai Mondiali 2017 e rientrata in stagione dopo un brutto infortunio – passando per la terza atleta russa in gara Maria Sotskova – seconda classificata alla Finale Grand Prix di Nagoya – e per l’americana Mirai Nagasu che nel Team Event è riuscita ad atterrare correttamente un salto importante come il triplo axel, senza dimenticare le nipponiche outsider Kaori Sakamoto (vincitrice dell’ultima edizione dei Four Continents) e Satoko Miyahara. Tuttavia per battere la Kostner, chiamata comunque a non sbagliare nulla in entrambi i segmenti di gara, servirà a tutte le dirette concorrenti una gara perfetta, salvo errori della nostra regina.
4) Componenti del programma
Le componenti del programma sono Il vero fattore X di Carolina, il cavallo di battaglia per eccellenza nonché il motore propulsore della sua strategia di gara e della sua meravigliosa longevità sportiva. La nostra pattinatrice, tolte le già citate formidabili Evgenia Medvedeva e Alina Zagitova, nel “secondo punteggio” (per usare un termine antico) è davvero imbattibile; al momento difatti l’atleta altoatesina detiene il record delle components più alte nel primo segmento di gara con i 38.37 punti conquistate ai Campionati Europei di Mosca. Nel programma libero si trova invece in terza posizione nel ranking (alle spalle di due prove impressionanti di Medvedeva agli ultimi Campionati Europei alla Rostelecom Cup) con la performance eseguita alla tappa giapponese del Grand Prix, NHK Trophy, dove ha ottenuto 75.51. Ad eccezion fatta delle già citate atlete russe e forse in parte di Kaetlyn Osmond, nessun’altra avversaria papabile per il podio può avvicinarsi alle componenti del programma di Carolina.
5) Motivazione e determinazione dopo un quadriennio complicato
Inutile girarci intorno. Dopo Sochi 2014 Carolina ha passato davvero dei momenti molto difficili a causa della squalifica di un anno e quattro mesi inflitta nel 2015 per l’accusa di copertura al compagno di quel periodo Alex Schwarzer ,squalificato per doping. Conquistare una medaglia sarebbe per Kostner davvero il modo migliore per coronare la propria carriera, scacciando definitivamente i fantasmi che hanno infestato i suoi peggiori incubi all’indomani dell’Olimpiade russa. Ad ogni modo, come le fenici, la pattinatrice altoatesina è letteralmente risorta dalle proprie ceneri, collezionando gara dopo gara programmi sempre più solidi e compatti raggiungendo due podi europei e puntando l’obiettivo non verso uno specifico risultato numerico ma verso una personale visione di pattinaggio.
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Foto: Valerio Origo