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Rugby, Sei Nazioni 2018: Italia, è il giorno del debutto. Tutto cuore e senza paura con l’Inghilterra

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E’ arrivato il giorno dell’esordio nel Sei Nazioni 2018 per la nazionale italiana di rugby. Oggi, alle 16.00 allo Stadio Olimpico di Roma, gli azzurri ospitano i due volte campioni in carica dell’Inghilterra, nuovamente grandi favoriti per la conquista del titolo. Una mission impossible: sia il pronostico che le statistiche (il Bel Paese non ha mai battuto il XV della Rosa) parlano a sfavore della squadra di Conor O’Shea, ma Sergio Parisse e compagni vogliono entrare in campo senza paura per dare spettacolo davanti ad oltre 60mila spettatori.

“Uno dei punti fondamentali sarà prendere più rischi, tenere il possesso e segnare. Dovremo essere in grado di tenere le squadre in difficoltà, sotto pressione e di non regalare nulla. Non è facile, ma è stimolante. Noi non abbiamo pressione per il risultato, ma dobbiamo regalare al nostro pubblico una prestazione di alto livello. Pensiamo a iniziare bene il torneo, per affrontare bene il resto delle partite” senza pressioni in chiave vittoria, ma con la voglia di giocarsela alla pari con chiunque, come detto in conferenza stampa alla vigilia da Sergio Parisse.

Sarà fondamentale partire bene e non subire una batosta anche perché in campo, nel XV tricolore, ci saranno ben sette esordienti nel torneo. Da scoprire soprattutto l’impatto che potranno avere giocatori giovanissimi come Renato Giammarioli e Matteo Minozzi: il flanker e l’estremo delle Zebre sono due dei talenti più puri del rugby italiano ed O’Shea ha deciso di giocarsi queste carte subito, senza paura, contro la seconda forza al mondo. Sfrontatezza e voglia di fare sono le qualità giuste per trovarsi al meglio in un match tesissimo come quello odierno.

Una menzione va fatta sicuramente anche per Alessandro Zanni. Il seconda linea della Benetton Treviso torna in nazionale a 34 anni e oggi vivrà un pomeriggio unico, con il 100° cap in azzurro“Sensazione fantastica, vestire la maglia azzurra è unico e riabbracciarla è meraviglioso, così come giocare con i miei compagni più vecchi come Sergio e Leo e quelli più giovani. Non è importante il centesimo cap, ma tornare in azzurro dopo due anni di infortuni. Mi ero ripromesso di tornare ad un certo livello, per cui mi godrò la prestazione e il fatto di scendere in campo all’Olimpico davanti al nostro pubblico” le sue parole alla vigilia.

 





 

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Lorenzo Di Cola

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