Sci Alpino

Sci alpino, Discesa Olimpiadi PyeongChang 2018: Aksel Lund Svindal trionfa davanti a Jansrud e Feuz. 4° Paris, 6° Fill

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La Norvegia non aveva mai vinto una medaglia d’oro in discesa libera alle Olimpiadi Invernali. Oggi gli scandinavi hanno spezzato la maledizione con una doppietta storica a PyeongChang 2018: Aksel Lund Svindal ha preceduto il connazionale Kjetil Jansrud, mentre il podio è stato completato dallo svizzero Beat Feuz. Erano i tre grandi favoriti della vigilia e non hanno deluso. Quarto posto senza rimpianti per Dominik Paris, sesto Peter Fill.

Svindal, al secondo oro a cinque cerchi della carriera dopo quello in superG a Vancouver 2010, ha vinto la gara nella parte finale del tracciato, quella più scorrevole. Al terzo intermedio, infatti, Jansrud viaggiava con un vantaggio di ben 42 centesimi, salvo perdere tutto nella fase conclusiva e chiudere ad appena 0.12 dal connazionale. Feuz, invece, commetteva qualche imperfezione di troppo, terminando a 0.18 dalla vetta.

Con 2 ori olimpici e 5 Mondiali, senza dimenticare le due Coppe del Mondo generali vinte nel 2007 e 2009, Svindal si conferma uno dei più grandi sciatori di sempre. Vedremo se il norvegese, a 35 anni e con tanti infortuni alle spalle, avrà ancora le motivazioni per proseguire fino a Pechino 2022.

Quest’oggi la pista è andata rapidamente rovinandosi con il susseguirsi dei passaggi ed i pettorali bassi sono stati indubbiamente agevolati. Non ha sfruttato l’occasione Dominik Paris, partito con il n.3, quindi prima di Svindal (7), Jansrud (9) e Feuz (5). L’altoatesino non ha commesso errori vistosi, ma tante piccole sbavature su un un tracciato che in questi giorni non ha mai completamente assimilato. Una medaglia di legno a 54 centesimi da Svindal e senza alcun rimpianto: oggi i primi tre si sono rivelati di un altro pianeta.

Buono anche il sesto posto del veterano Peter Fill alle spalle del tedesco Thomas Dressen: dopo aver fatto gara parallela con Svindal nella parte alta, il vincitore della Coppa del Mondo di specialità nel 2016 e 2017 ha pagato dazio, come tutti, nel tratto conclusivo, concludendo a 0.83.

La parte bassa della pista è costata cara anche all’austriaco Vincent Kriechmayr, settimo a 0.94 davanti al francese Brice Roger, al connazionale Matthias Mayer, oro a Sochi 2014 in discesa, ed al tedesco Andreas Sander, che ha completato la top10.

Christof Innerhofer, come previsto, nulla ha potuto in una gara che ha favorito gli scivolatori: 17ma piazza a 1″98 per l’altoatesino. Buon 22° posto per Emanuele Buzzi.

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