Sci Alpino
Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: i favoriti e i pretendenti alle medaglie gara per gara. Possibili sorprese e speranze italiane
Lo sci alpino sarà uno degli sport di punta alle Olimpiadi Invernali di PyoengChang 2018. Le gare inizieranno domenica 11 febbraio, due giorni dopo la cerimonia inaugurale, e proseguiranno per due lunghissime settimane, ricche di competizione, spettacolo ed adrenalina, fino a sabato 24 gennaio, quando il programma sarà chiuso dal team event, che per la prima volta assegnerà una medaglia olimpica. Andiamo quindi a vedere, gara per gara, chi sono i favoriti, gli outsider, le possibile sorprese e le speranze degli atleti di casa Italia.
Discesa maschile
Adrenalina pura nella gara che aprirà il programma olimpico. I favoriti sono due: Aksel Lund Svindal e Beat Feuz. Sono loro i protagonisti della Coppa del Mondo di specialità. La prima parte della stagione era stata dominata dal norvegese, sempre a podio nelle prime cinque discese (due vittorie, Beaver Creek e Val Gardena), ma in questo inizio di 2018 è risalito in maniera prepotente lo svizzero, che ha vinto a Wengen e Garmisch (dopo la prima a Lake Louise), prendendo il comando della graduatoria. Alle spalle dei due favoriti, però, c’è una vasta batteria di atleti in grado di inserirsi nella lotta al podio. Tra questi anche Dominik Paris, vincitore a Bormio e sul podio a Garmisch. L’azzurro, secondo due anni fa proprio sulla pista olimpica, dovrà sgomitare per superare i tanti avversari. Ci sarà il tedesco Thomas Dressen, sorpresa della stagione e forte del trionfo sulla Streif di Kitzbuehel, così come il norvegese Kjetil Jansrud, che quest’anno, almeno in discesa, non si è espresso sui suoi soliti livelli. Attenzione, poi, allo squadrone austriaco con Matthias Mayer, Hannes Reichelt, Vincenti Kriechmayr e Max Franz. Ci proverà anche il francese Adrian Theaux, così come gli altri due azzurri, Peter Fill, detentore delle ultime due Coppe di specialità ma a secco di podi in velocità quest’anno, e Christof Innerhofer.
SuperG maschile
I nomi sono principalmente gli stessi della discesa ma cambiano i valori. Il favorito principale sarà Kjetil Jansrud, che in una stagione non all’altezza delle precedenti ha comunque ben figurato in questa disciplina. È il leader della Coppa di specialità, a podio in tre delle quattro gare disputate (con una vittoria a Lake Louise). Il norvegese, poi, è un animale da competizione e nella gara singola può dare il meglio di sé, specie in un’annata in cui i risultati sono stati al di sotto delle attese. Il suo primo avversario sarà in casa, ovvero Aksel Lund Svindal, vincitore a Kitzbuehel. Beat Feuz sembra avere qualcosa in meno in superG, così come Thomas Dressen, mentre in questa gara aumentano le chance degli austriaci, praticamente sul podio in tutte le prove disputate e occupando due gradini su tre in tre occasioni (due podi per Reichelt, Franz e Mayer, una vittoria a Beaver Creek per Kriechmayr). Ottime chance anche in casa Italia: la punta sarà sempre Dominik Paris ma anche Christof Innerhofer può dire la sua (due anni fa fu secondo in questa specialità nella gara di Coppa del Mondo disputata sulla pista olimpica), con il solito Peter Fill pronto ad inserirsi. La gara, poi, arriverà quattro giorni dopo la discesa e tanto potrebbe dipendere, a livello psicologico, da quel risultato.
Slalom maschile
Un solo nome su tutti, Marcel Hirscher. Inevitabile considerarlo il favorito assoluto. Se si esclude la prima gara di Coppa del Mondo di Levi, in cui non era ancora al meglio per la frattura del malleolo patita in estate, l’austriaco ha dissipato tutti i dubbi sulle sue condizioni fisiche mettendo in scena un vero e proprio dominio. Cinque vittorie consecutive, sei in sette gare (più un secondo posto) ed una sensazione di superiorità netta ed evidente. Attenzione, però, perché l’Olimpiade è una gara secca, che non ammette errori: lo sa bene proprio Hirscher, che a Sochi fu beffato da Mario Matt. Ebbene sì, al Cannibale manca ancora una medaglia d’oro olimpica, un vuoto che proverà a colmare a PyeongChang. Solo un uomo sembra poterlo impensierire, ovvero Henrik Kristoffersen, l’unico in grado di batterlo tra i paletti a stretti (a Kitzbuehel). Un successo arrivato dopo tanti secondi (quattro) e terzi posti (tre), bocconi amari che il 23enne ha dovuto mandare giù non senza accumulare frustrazione. Sarà grande battaglia perché il norvegese, da vero combattente, non lascerà nulla di intentato. I primi due posti del podio sembrano già assegnati ma in tanti possono sorprendere. L’austriaco Michael Matt è stato uno dei pochi ad essersi inserito nella lotta tra i due favoriti quest’anno, ma nelle ultime gare ha perso un po’ di smalto a vantaggio dello svizzero Daniel Yule (due podi consecutivi a Kitzbuehel e Schladming). Lo svedese Andre Myhrer è sempre lì, pronto ad inserirsi, così come il connazionale Matthias Hargin, lo svizzero Luca Aerni e l’austriaco Manuel Feller, uno poco abituato a fare calcoli. Non è la sua specialità ma il francese Alexis Pinturault potrebbe sorprendere. In casa Italia sarà tutto sulle spalle di Stefano Gross e Manfred Moelgg. Sarà complicato entrare nella lotta per il podio, ma i due azzurri dovranno farsi trovare pronti per sfruttare un’eventuale debacle altrui.
Gigante maschile
Una gara in cui, se possibile, il dominio di Hirscher aumenta. Quattro gare su cinque vinte quest’anno in Coppa del Mondo, irraggiungibile per tutti gli altri. Una specialità in cui la superiorità dell’austriaco sembra ancora più netta. In gigante scendono le quotazioni di Kristoffersen, ma salgono nettamente quelle di Alexis Pinturault, vincitore in Val d’Isere. Il francese doveva essere il rivale principale di Hirscher in Coppa del Mondo ma in realtà sembra aver programmato tutto in funzione della gara olimpica, con una sciata cresciuta nel corso della stagione, sacrificando anche la Coppetta di combinata pur di allenarsi e salvare energie preziose. Il novero dei nomi è lo stesso della prova tra i paletti stretti: Feller ha ottenuto proprio in gigante il suo primo podio, a Garmisch, così come lo sloveno Zan Kranjec in Alta Badia. Matt sembra meno a suo agio in questa disciplina, discorso valido anche per gli svedesi. Occhio, poi, alla mina vagante Ted Ligety, campione in carica e specialista, con molta probabilità all’ultima Olimpiade della carriera. Per l’Italia la punta sarà Luca De Aliprandini, quest’anno quarto ad Adelboden: ripetersi sarebbe già un grandissimo risultato ma sarà impresa ardua.
Combinata maschile
Pronostico apertissimo, non solo per il format particolare. La gara in cui bisogna combinare alla perfezione tecnica e velocità. Il favorito è Alexis Pinturault, detentore della Coppa di specialità negli ultimi due anni. Il francese stava viaggiando verso il tris ma ha deciso di rinunciare alla gara di Wengen. Ad approfittarne è stato Peter Fill, che in una stagione avara di podi in velocità si presenta a PyeongChang da campione della specialità. L’azzurro ha una grande chance di salire sul podio ma dovrà vedersela con tanti avversari. Oltre a Pinturault c’è il norvegese Kjetil Jansrud, beffato per pochi centesimi nella classifica della Coppetta. E ancora gli svizzeri Mauro Caviezel e Luca Aerni (campione del Mondo in carica), gli austriaci Hannes Reichelt e Vincent Kriechmayr o il francese Victor Muffat Jeandet. Le sorprese, però, sono dietro l’angolo.
Discesa femminile
Caccia alla regina Lindsey Vonn. È inevitabilmente lei il primo nome che balza alla mente parlando di discesa. Non è stata una stagione perfetta, tra acciacchi e qualche caduta di troppo, ma appena ha sentito profumo di Olimpiade (sarà la sua ultima), Lindsey ha innestato le marce alte: vittoria a Cortina e doppietta a Garmisch. Sarà lei l’osservata speciale, la dominatrice della velocità dell’ultimo decennio (8 coppe di specialità), decisa a chiudere la carriera olimpica riprendendosi quel titolo vinto a Vancouver che quattro anni fa non riuscì a difendere. La sua prima avversaria sarà Sofia Goggia. Se nell’ultimo mese è venuta fuori la Vonn lo stesso si può dire dell’azzurra: due vittorie (Bad Kleinkirchheim e Cortina) e due secondi posti (a Garmisch, proprio dietro Lindsey). Sofia è al momento leader della classifica di specialità e a PyeongChang avrà una chance importante. Soprattutto considerando che lo scorso anno la prima vittoria in Coppa del Mondo arrivò proprio sulla pista olimpica. L’Italia potrà dire la sua in discesa perché oltre a Goggia ci sono anche Nadia Fanchini e Johanna Schnarf (oltre a Federica Brignone, nel caso in cui dovesse partecipare). Le avversarie, però, non mancano: da Tina Weirather alle austriache Cornelia Huetter e Nicole Schmidhofer, passando per la tedesca Viktoria Rebensburg e la svizzera Michelle Gisin. Discorso a parte, poi, lo merita Lara Gut, che recentemente ha dichiarato di non essere in condizione come vorrebbe ma che certamente in gara secca può dire la sua. Attenzione, poi, a Mikaela Shiffrin, che quest’anno è diventata competitiva anche in velocità, come ha dimostrato con la vittoria di Lake Louise.
SuperG femminile
Pronostico più incerto in superG. Sofia Goggia, per non farsi mancare nulla, lo scorso anno ha trionfato anche in questa disciplina sulla pista olimpica e deve quindi per forza di cosa essere inclusa tra le favorite. Ma in questa specialità aumenteranno le chance di Federica Brignone, più a suo agio rispetto alla discesa. Sarà un duello tutto azzurro? È quello che si augurano gli appassionati italiani, ma difficilmente sarà così. Lindsey Vonn (vittoria a Val d’Isere) sarà da tenere d’occhio anche in superG, così come Tina Weirather (vittoria a Lake Louise). La leader della classifica di specialità, al momento, è Lara Gut, che proprio in questa gara si trova particolarmente a suo agio (ha vinto a Cortina). Lo stesso si può dire per le connazionali Jasmine Flury e Michelle Gisin. Chance importanti anche per Cornelia Huetter e Nicole Schmidhofer (campionessa del mondo in carica), ma il nome “a sorpresa” in casa Austria potrebbe essere quello di Anna Veith. Dopo due stagioni travagliate, la detentrice del titolo di Sochi è tornata alla vittoria (a Val d’Isere). Oltre a Brignone e Goggia, poi, avrà le sue carte da giocarsi anche Johanna Schnarf, specie dopo il secondo posto di Cortina.
Slalom femminile
È inevitabilmente la gara di Mikaela Shiffrin. Dominio quasi totale quello della giovane americana in questa stagione: dopo il secondo posto iniziale a Levi, la 22enne ha stravinto le cinque gare successive. Quasi perché nelle ultime due settimane qualcosa sembra essersi inceppato. Dal weekend di Cortina, Shiffrin non è arrivata al traguardo in quattro gare, l’ultima delle quali lo slalom di Lenzerheide dove ha addirittura inforcato. Un segnale preoccupante e non il modo ideale per avvicinarsi alla gara olimpica. Ma Mikaela è una macchina da guerra e saprà ritrovare le energie fisiche e mentali. Le sue prime avversarie saranno la slovacca Petra Vlhova, l’unica in grado di vincere oltre a Shiffrin quest’anno, e la svedese Frida Hansdotter. Attenzione, poi, alla svizzera Wendy Holdener, così come all’austriaca Bernadette Schild. Tra le outsider, poi, l’elvetica Melanie Meillard, la norvegese Nina Haver-Loeseth e la slovacca Veronika Zuzulova, tornata di recente da un lungo infortunio. Poche chance in casa Italia, con Chiara Costazza, Irene Curtoni e Manuela Moelgg chiamate ad un vero e proprio miracolo.
Gigante femminile
Sarà favorita anche in questa gara ma qui per Mikaela Shiffrin il discorso si complica ulteriormente. L’americana ha vinto “solo” due volte e con la debacle di Lenzerheide ha perso anche la vetta della classifica di specialità. Ma essendo una campionessa è difficile non considerarla la principale accreditata per l’oro. Le sue prime avversarie saranno la tedesca Viktoria Rebensburg, tornata alla grande con la vittoria a Plan de Corones dopo le prime due a Soelden e Killington, e la francese Tessa Worley, campionessa mondiale in carica, che proprio a Lenzerheide ha trovato il primo acuto della stagione. Attenzione, poi, alla norvegese Ragnhild Mowinckel. Un discorso a parte lo meritano le azzurre. È la specialità di Federica Brignone: ha vinto a Lienz ed è poi riuscita a salire sul podio a Kronplatz, nonostante la febbre. È stata una stagione cominciata male, con la pubalgia in piena preparazione, ma Federica ha carattere da vendere e sarà lì nella lotta per le posizioni che contano. Lo stesso faranno Sofia Goggia e Manuela Moelgg, tre volte sul podio quest’anno, al pari di una Marta Bassino ritrovatasi proprio in vista dell’appuntamento più importante dell’anno.
Combinata femminile
Anche tra le donne sarà una roulette. Mikaela Shiffrin parteciperà e di conseguenza sarà la principale favorita anche in questo caso. La svizzera Wendy Holdener, però, ha chance davvero importanti, avendo vinto l’unica prova disputata in Coppa del Mondo quest’anno ed essendo soprattutto campionessa mondiale in carica. Ma sarà lotta apertissima: Lindsey Vonn ci proverà senz’altro, così come Federica Brignone. Anche Marta Bassino può dire la sua, specie dopo il secondo posto di Lenzerheide. E ancora la slovena Ana Bucik, l’austriaca Ramona Siebenhofer, la norvegese Ragnhild Mowinckel e la svizzera Michelle Gisin.
Team Event
Chiudiamo con la gara a squadra, al debutto olimpico. L’incertezza regna sovrana alle spalle della Francia, l’unica nazione che negli ultimi anni si è dimostrata in grado di trovare una certa continuità. Sarà la Svezia la principale avversaria dei transalpini, considerando anche le assenze pesanti di casa Germania (Stefan Luitz e Felix Neureuther). Anche Norvegia e Austria saranno da tenere d’occhio, al pari di Slovenia e Slovacchia. Tanti dubbi sull’Italia, che rispetto alla squadra che disputò le finali di Aspen lo scorso anno ha perso Thaler e Razzoli.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Tacca – Pentaphoto/FISI