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Sci Alpino

Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: la mina vagante Luca De Aliprandini. Attaccare senza nulla da perdere. E se gli altri sbagliano…

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Scocca l’ora delle gare tecniche per lo sci alpino maschile a PyeongChang 2018. La prima gara sarà il gigante: sarà molto difficile per l’Italia puntare al podio, con mostri sacri come Marcel Hirscher, Alexis Pinturault ed Henrik Kristoffersen ma se nel quartetto azzurro c’è uno sciatore in grado di provarci quello è Luca De Aliprandini.

Classe 1990, trentino, vivrà a 27 anni la sua seconda Olimpiade. Lo fa dopo una carriera davvero sfortunata, pesantemente condizionata dagli infortuni. Da due anni a questa parte, però, Luca è finalmente riuscito a trovare continuità. Lo scorso anno si è piazzato per tre volte in top ten, risultato che in questa stagione è già arrivato due volte. Il talento non gli manca: questa doveva essere la stagione della svolta per lui, quella del definitivo salto di qualità tra i migliori e così sembra essere.

Il primo obiettivo è stato raggiunto, ovvero tornare a disputare la gara a cinque cerchi, ma il modo in cui De Aliprandini ci è arrivato è stato per certi versi sorprendente. L’azzurro si presenta a PyeongChang nel miglior momento della sua carriera, in piena fiducia. Proprio a inizio anno, quando cominciavano a intravedersi da lontano le piste dell’Olimpiade, Luca ha centrato il miglior risultato in Coppa del Mondo, fermandosi ai piedi del podio a Lenzerheide, quarto. Una prestazione finalmente convincente, in cui mancò qualcosa nella seconda manche, che gli ha permesso di chiudere da primo degli umani, dietro agli inarrivabili primi tre.

Domani De Aliprandini dovrà ripetere la stessa prestazione. È nelle sue corde: deve farsi trovare pronto, fare la sua gare ed evitare errori. Con la leggerezza di chi è alla prima esperienza e può attaccare senza nulla da perdere. Il resto, poi, potrebbe farlo la sorte, quella che per gran parte della sua carriera sembrava avergli voltato le spalle. Se davanti sbagliano, infatti, chissà che tra i tanti non possa approfittarne proprio Luca, la mina vagante. In una squadra in cui Manfred Moelgg predilige lo slalom e Florian Eisath vive la sua prima Olimpiade a 33 anni, l’Italia potrebbe trovare la sua punta in De Aliprandini.

 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Fisi-Pentaphoto

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