Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: sarà Beat Feuz contro Aksel Lund Svidal. Ma Dominik Paris può inserirsi nella lotta!

Pubblicato

il

Ci siamo. Lo sci alpino assegnerà la prima medaglia d’oro alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Si comincia con la gara che dà più adrenalina, la discesa maschile. Sarà grande battaglia lungo il pendio dello Jeongseon Alpine Centre: i pretendenti sono diversi, ma così le incognite, legate principalmente al vento, che ha già condizionato lo svolgersi delle prove. Le previsioni, però, vogliono un miglioramento e il rischio rinvio sembra scongiurato.

Uno dei principali favoriti della vigilia è Beat Feuz, campione del mondo in carica e leader della classifica di specialità di Coppa del Mondo, e quindi il principale accreditato all’oro. Una sensazione confermata dalle tre prove disputate. Lo svizzero si è un po’ nascosto, testando ogni giorno una parte differente del tracciato, ma nella terza discesa è stato perfetto. Una sciata eccellente, con traiettorie interpretate alla perfezione, su una pista che pare fatta apposta per esaltare le sue doti di scorrimento. Feuz si è concesso il lusso di rialzarsi nel tratto finale: nessuno, però, è stato in grado di replicare i suoi intertempi. Il suo principale rivale è lo stesso del circuito iridato. Aksel Lund Svindal è tornato alla grande quest’anno dopo i travagliati ultimi due anni: la prima parte di stagione è stata sensazionale ma nell’ultimo mese ha forse perso qualcosa in favore del suo avversario. Svindal, insolitamente rispetto all’abituale, ha sfruttato al massimo le tre prove, non conoscendo la pista (era assente nel 2016). A 35 anni il norvegese ha ancora la voglia e il carattere per competere, con la concreta possibilità di vincere l’oro olimpico che in discesa gli manca, dimenticare Sochi e coronare una carriera straordinaria: sarà davvero difficile vederlo fuori dal podio domani.

Ma non sarà una lotta a due, anzi, ci sono tutta una serie di atleti capaci di “guastare” la festa a Feuz e Svindal. La terza prova ci ha consegnato un ottimo Vincent Kriechmayr, il migliore nell’interpretare il percorso e soprattutto le difficili condizioni meteo. L’austriaco è quello con più chance in un quartetto che comprende anche Max Franz, Hannes Reichelt e Matthias Mayer: tutti e quattro con possibilità di sorprendere a PyeongChang. Inevitabile, poi, non considerare Kjetil Jansrud. Non è stata una stagione esaltante in discesa ma il norvegese è un “animale da competizione”, uno che in gara secca parte sempre per vincere. Lo ha dimostrato già in prova (seppure aiutato dal vento nella terza discesa) e domani può ripetersi. Thomas Dressen è la sorpresa di questa stagione: dopo aver trovato la prima vittoria in carriera nel miglior posto possibile, sulla Streif di Kitzbuehel, il tedesco ha tutte le carte in regola per far saltare il banco alla sua prima Olimpiade. Ma anche i francesi Adrien Theaux e Johan Clarey o il canadese Manuel Osborn-Paradise.

Sono in tanti a poter salire sul podio e tra questi anche Dominik Paris. Non è stato però un percorso di avvicinamento facile: l’azzurro non ha lasciato le prime prove con ottime sensazioni ma qualcosa sembra essere cambiato dopo la terza discesa. Paris ha mostrato una maggiore confidenza con il tracciato. Qualcosa da limare ancora c’è ma Dome ha il tempo per farlo e presentarsi all’attacco al cancelletto di partenza, come è abituato a fare. La stessa grinta che dovrà metterci Peter Fill. Si tratta del due volte campione in carica della Coppetta di specialità e allora è inevitabile considerarlo tra i favoriti. In stagione, però, non è mai salito sul podio in velocità ed anche a PyeongChang ha faticato nella preparazione, soprattutto nella parte alta. Un tratto che Peter ora sa come affrontare, al pari di Christof Innerhofer. La vittoria nella seconda prova conta il giusto (partenza abbassata al superG) ma la dice lunga sul carattere dell’azzurro. Anche lui ha studiato il percorso nei test degli ultimi giorni: nell’ultimo si è concentrato sulla parte alta, quella non provata giovedì, con tempi in linea con i migliori. Guai a sottovalutarlo nella gara secca. A completare il quartetto azzurro c’è Emanuele Buzzi: si è meritato la convocazione in pista (11° a Kitzbuehel) ed ora può davvero giocarsi un piazzamento di rilievo.

CLICCA QUI PER IL MINISITO SULLE OLIMPIADI INVERNALI DI PYEONGCHANG 2018

 





 

alessandro.tarallo@oasport.it

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Fisi-Pentaphoto

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità