Sci Alpino
Sci Alpino, Olimpiadi Invernali PyeongChang 2018: un’Italia in rosa con Sofia Goggia e Federica Brignone. Gli uomini chiudono ancora a zero
Sono state le Olimpiadi Invernali delle donne per l’Italia e soprattutto per lo sci alpino azzurro. Sofia Goggia è entrata nella leggenda dello sport italiano. La bergamasca è la prima sciatrice azzurra capace di conquistare la medaglia d’oro in discesa libera alle Olimpiadi Invernali.
Un risultato eccezionale e che è solo il punto di partenza per una carriera che si prospetta essere tra le più vincenti di sempre. Il futuro è tutto dalla parte dell’azzurra, perché la carta d’identità recita solamente 25 anni. Nel breve tempo c’è la possibilità di vincere la Coppa del Mondo di discesa libera che, al femminile, manca all’Italia dai tempi di Isolde Kostner, che fu capace di fare doppietta nel 2001-2002. Sofia è attualmente in testa alla classifica quando manca solo una gara al termine della stagione. Sarà ancora duello con Lindsey Vonn.
Lo sci alpino ha regalato anche una seconda medaglia alla spedizione azzurra in Corea e anche su questa c’era grande attesa. La formidabile squadra di gigante non ha deluso le aspettative e Federica Brignone ha conquistato il bronzo, arrendendosi solamente ad una straordinaria Ragnhild Mowinckel (Olimpiade fenomenale) e alla miglior Shiffrin delle ultime due settimane (unico oro dell’americana). Un grande risultato per la milanese che si conferma al top della specialità dopo una stagione di Coppa del Mondo vissuta sempre al vertice da lei e tutta la squadra azzurra.
Johanna Schnarf ed i centesimi, una storia che si ripete ancora una volta alle Olimpiadi. Nell’incredibile e pazzo superG vinto da Ester Ledecka, l’azzurra è quinta a soli 4 centesimi dal bronzo e cinque dall’argento. Una gara quella che ha visto anche la top ten di Federica Brignone e che poteva segnare in negativo l’Olimpiade di Sofia Goggia, che per un clamoroso errore nella parte centrale aveva gettato al vento una sicura medaglia, probabilmente anche quella d’oro.
Ancora uno zero. Dopo i Mondiali della passata stagione, anche le Olimpiadi si chiudono senza medaglie per il settore maschile. C’era grande attesa per la squadra di velocità, ma Dominik Paris si è fermato ai piedi del podio in discesa libera e sempre l’altoatesino è stato il migliore in supergigante con un settimo posto. Fill non ha mai trovato il feeling giusto con la pista coreana e anche Christof Innerhofer è andato bene solo nella seconda prova di discesa, senza mai trovare il guizzo in gara. Alla fine tutti i big hanno vinto almeno una medaglia (Svindal, Mayer, Feuz, Jansrud), mentre gli azzurri ancora una volta sono rimasti a bocca asciutta.
Dalle prove tecniche c’erano meno aspettative e alla fine nessun azzurro è riuscito a chiudere nella top ten, ma soprattutto in gigante è piaciuto l’atteggiamento di alcuni nostri portacolori. Luca De Aliprandini stava disputando la prima manche migliore della carriera, prima di cadere a due porte dal traguardo, finendo nelle reti insieme alle speranze di medaglia. Anche Riccardo Tonetti si è trovato a lottare per una medaglia in gigante (quarto dopo la prima manche), ma nella seconda è uscito, cercando comunque di attaccare e di provare a raggiungere un risultato storico.
Purtroppo anche in slalom si è vissuta più o meno la stessa situazione, con Manfred Moelgg che nella seconda manche ha commesso troppi errori, chiudendo addirittura al dodicesimo posto e mettendo fine alle speranze azzurre di centrare una medaglia al maschile.
L’ultima gara delle Olimpiadi per lo sci alpino è stato il Team Event. Purtroppo l’Italia ha confermato ancora una volta di essere molto indietro nel parallelo rispetto alle migliori nazioni, considerandola una gara poco importante e che, invece, assegna medaglia sia ai Giochi Olimpici sia ai Mondiali. Una cosa positiva, però, dal Team Event c’è stata ed è sicuramente la grinta e la voglia messa in mostra dal giovanissimo Alex Vinatzer. Il futuro è tutto dalla sua parte.
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Foto Fisi-Pentaphoto