Sci Alpino

Sci alpino, Olimpiadi PyeongChang 2018: Aksel Lund Svindal e Kjetil Jansrud favoriti anche in superG, meteo permettendo. L’Italia ci riprova

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Il programma dello sci alpino prosegue spedito e dopo la discesa tocca al superG. Un back-to-back che mette a dura prova gli uomini, dopo le cancellazioni e i rinvii dei primi giorni delle Olimpiadi dovuti al maltempo. Il vento ha concesso una tregua oggi ma per domani resta un’incognita.

Si riparte inevitabilmente dalla discesa odierna e quindi è la Norvegia a partire davanti a tutti. Aksel Lund Svindal si è finalmente preso quell’oro olimpico che gli mancava nella specialità regina, coronando una carriera magnifica, ed ora libero da ogni pressione può puntare ad una storica doppietta, dopo essere diventato il più “anziano” a vincere un oro nello sci alpino (35 anni lo scorso 26 dicembre). In superG quest’anno ha vinto a Kitzbuehel, in situazioni particolari, ma in questa specialità è Kjetil Jansrud il leader della classifica della Coppetta. Anche lui, come il compagno e amico, si è confermato un animale da gara, ma dimostrando una volta di più di “soffrire” il suo capitano nelle gare secche, quelle che contano. Una sofferenza quantificata in 12 centesimi.

Tra i due norvegesi proverà ad inserirsi nuovamente Beat Feuz. Ha sempre pagato qualcosa in superG rispetto alla discesa, ma per lo svizzero c’è la motivazione ulteriore del bronzo nella gara di oggi, un risultato che gli ha lasciato un po’ di amaro in bocca per via della neve, notevolmente cambiata rispetto alle prove quando Feuz era parso il principale favorito. Il pronostico, però, è tutt’altro che ristretto a questi tre nomi perché in superG salgono ancor di più le quotazioni degli austriaci: Hannes Reichelt, Matthias Mayer, Max Franz e Vincent Kriechmayr sono andati sul podio in tutte le prove disputate in stagione, occupando due gradini su tre in tre occasioni (due podi per Reichelt, Franz e Mayer, una vittoria a Beaver Creek per Kriechmayr). Occhio, poi, ai tedeschi Thomas Dressen e Josef Ferstl.

Dalla lotta non è affatto esclusa l’Italia. È stata la discesa dei rimpianti per Dominik Paris e Peter Fill, uno quarto a 5 decimi, l’altro ottavo a 8. Entrambi hanno pagato a caro prezzo piccole imperfezioni che su un pendio “facile” come quello di Jeongseon sono costate molto. Ci riproveranno in superG, dove quest’anno sono stati entrambi lontani dal podio (per tutti e due il miglior piazzamento in stagione è un settimo posto). Ma l’Olimpiade è una gara a sé, secca, in cui può succedere di tutto. Un discorso più che valido per Christof Innerhofer, uno che sa esaltarsi quando in palio c’è una medaglia. Quest’anno ha ritrovato continuità ed in più occasioni gli è mancata un po’ di fortuna. Il 18° posto in discesa non inganni, la sua gara sarà domani.

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Fisi-Pentaphoto

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