Sci Alpino

Sci alpino, Olimpiadi PyeongChang 2018: l’Italia si gioca gli assi in discesa. Serve la migliore Sofia Goggia

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L’Italia dello sci alpino è pronta per giocarsi gli assi a PyeongChang 2018. Insieme allo slalom gigante, che ha portato la medaglia di bronzo con Federica Brignone, le due gare di velocità erano ben evidenziate nel programma olimpico della squadra azzurra. Archiviato il superG non resta che la discesa, la gara regina. Tanto sarà affidato a Sofia Goggia, una delle favorite principale insieme a Lindsey Vonn. L’americana è apparsa in grande condizione: in supergigante stava volando e solo un errore le ha negato la medaglia; in prova, invece, è andata forte senza mai forzare.

Ma il superG è stato la gara dei rimpianti anche per Sofia, alla quale un’incertezza nella fase centrale è costata carissimo. Proprio da quella prova ripartirà domani. Le sensazioni che mi ha regalato valgono oro per me, ha dichiarato la bergamasca. Il suo atteggiamento lo conosciamo, quello che le ha consentito di raggiungere il record di 13 podi lo scorso anno ma anche lo stesso che le ha fatto perdere diverse occasioni. D’altronde questa è Sofia Goggia, prendere o lasciare. Le prove sono state positive e lei sembra trovarsi a suo agio su una pista su cui riesce a fare tanta velocità e su cui, tra l’altro, ha vinto lo scorso anno in Coppa del Mondo. Ma la gara olimpica è differente e questo lo ha sperimentato sulla sua pelle, in superG. Domani potrebbe essere un’altra storia, con un finale diverso, ma servirà la “migliore Sofia“. Parola di Goggia.

Ma non sarà questa l’unica carta che può giocare l’Italia. Nadia Fanchini si è finalmente lasciata alle spalle mesi travagliati, con le due operazioni al braccio, è rientrata ed è pronta a dire la sua. In un’ipotetica griglia di partenza non parte in prima fila, ma ha le capacità per bruciare le altre ed inserirsi davanti. Per Nadia, infatti, si tratta della prima Olimpiade senza la sorella Elena, a casa per curare un tumore. Una motivazione ulteriore per la 31enne, che si è espressa bene in prova ed è pronta a giocarsi le sue chance per raggiungere una medaglia che avrebbe un valore inestimabile.

Diverso il discorso per Federica Brignone. Non è la sua specialità e lei stessa la affronta con uno spirito diverso. Non è nemmeno la sua pista, troppo “piatta”, senza curvoni ripidi e grosse pendenze che tanto piacciono alla 27enne. Questo non le impedisce però di provarci. Il carattere non le manca, quello con cui ha superato la pubalgia di inizio stagione fino ad arrivare al bronzo olimpico in gigante. Nelle condizioni giuste, poi, chissà che non possa scapparci la sorpresa. A chiudere il quartetto, poi, è Nicol Delago, che a 22 anni fa il suo debutto olimpico. Il quarto posto sembrava dover andare a Johanna Schnarf (che invece farà la combinata), quinta in superG, e invece la giovane altoatesina si è guadagnata la partecipazione in prova, in cui non ha affatto demeritato. Non ha nulla da perdere e la pista può adattarsi alle sue caratteristiche di scorrevolezza. Obiettivo realistico la top20, ma sognare qualcosa in più è lecito.

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Fisi-Pentaphoto

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