Sci Alpino

Sci alpino, SuperG Olimpiadi PyeongChang 2018: le pagelle. Ledecka sorprende, errore Goggia, Schnarf sfortunata, Veith beffata

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Oggi si è disputato il SuperG femminile alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Di seguito le pagelle delle protagoniste e delle italiane in gara.

 

ESTER LEDECKA: 10. La grande rivelazione di queste Olimpiadi. La Campionessa del Mondo del PGS di snowboard si consacra a sorpresa anche nel SuperG di sci alpino e trionfa in maniera memorabile, scendendo col pettorale 26 nell’incredulità generale. Ha riscritto la storia e dopo 90 anni può diventare la terza atleta capace di vincere due ori in due sport diversi nella stessa edizione delle Olimpiadi.

ANNA VEITH: 9. Accarezza l’oro, ormai si vede sul gradino più alto del podio, si fa tutti i film del caso ma viene gelata dalla rivelazione Ledecka per un solo centesimo. L’austriaca, che vinse a Sochi 2014, si deve accontentare della medaglia d’argento.

TINA WEIRATHER: 8. Riporta il Liechtenstein sul podio olimpico dopo trent’anni, porta in famiglia la settima medaglia a cinque cerchi dopo le quattro della mamma (due ori) e le due dello zio. La sua gara è stata praticamente perfetta, per un centesimo batte Gut ma solo per 11 si vede sfumare l’oro.

JOHANNA SCHNARF: 7,5. Quando vede le Olimpiadi si trasforma ma la sfortuna è una compagna perenne. Quarta a Vancouver a 11 centesimi dalla medaglia, quinta oggi a cinque centesimi dal bronzo e a 16 centesimi dall’oro. Si meritava qualcosa in più.

FEDERICA BRIGNONE: 6,5. Una buona prova da parte dell’azzurra che inseguiva il bis dopo il bronzo in gigante ma ha perso un po’ troppo nel finale per sperare nel podio: si deve accontentare del sesto posto.

SOFIA GOGGIA: 5. Che errore poco dopo la metà del tracciato. La bergamasca sbaglia e si mangia la possibilità di conquistare la medaglia d’oro: si stava davvero involando verso la vittoria ma butta via tutto. Un peccato perché era molto carica, chiude undicesima e rimanda i sogni di gloria alla discesa.

NADIA FANCHINI: 6. Il tracciato non le è congeniale, stringe i denti ma non riesce ad andare oltre il dodicesimo posto.

LINDSEY VONN: 5. La scelta del pettorale numero uno si è rivelata sbagliata: scende senza punti di riferimento e infatti commette un errore molto grave sull’ultima curva senza il quale avrebbe quasi sicuramente vinto l’oro.

 

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(foto Pentaphoto FISI)

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