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Sci di fondo, Francesco De Fabiani: “In staffetta ci crediamo. Punto molto sulla 50 km”

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ESCLUSIVA OA SPORT – Francesco De Fabiani sarà la seconda punta della Nazionale italiana di sci di fondo alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018, alle spalle del capitano Federico Pellegrino. L’aostano, dopo una stagione 2016/2017 da dimenticare, ha ritrovato buone sensazioni nell’annata in corso, pur tra alti e bassi. Nessuno si aspetta da lui una medaglia in Corea del Sud. Eppure il 24enne potrebbe rivelarsi un elemento cardine per la staffetta tricolore, senza dimenticare una gara imprevedibile come la 50 km a tecnica classica dove potrà rivestire un ruolo da outsider.

In quali condizioni di forma ti appresti a partecipare alle tue seconde Olimpiadi? 
Sono soddisfatto, venivo da una stagione strana, ora invece ho ritrovato le sensazioni giuste. Le ultime due gare non sono state brillanti, ma avevamo caricato un po’ negli allenamenti e quindi è normale. Ora stiamo procedendo con lo scarico per arrivare al 100% alle Olimpiadi“.

Quattro anni fa, a Sochi, eri stato la grande rivelazione della squadra italiana di sci di fondo. Questa volta le attese saranno diverse nei tuoi confronti. Cosa ti aspetti?
A Sochi non avevo nessuna ambizione, volevo solo dimostrare di essermi meritato la convocazione. Qui il discorso è diverso. E’ vero che ho avuto degli alti e bassi, ma so di poter puntare a dei risultati di rilievo. So che una medaglia è davvero molto difficile, ma non impossibile”.

Punterai tutto su skiathlon e 50 km a tecnica classica?
Lo skiathlon non è mi è mai piaciuto tanto, patisco la seconda frazione in tecnica libera. Invece sulla 50 km punto molto. In quelle che ho disputato in passato, all’inizio avevo accusato dei problemi perché non avevo mangiato nel momento giusto, però nel finale mi erano sempre rimaste energie. Questo è un buon segnale. Di sicuro dovrà essere tutto perfetto, bisognerà scegliere il momento giusto sia per i rifornimenti sia per il cambio degli sci“.

Sinora sei emerso come un atleta che dà il meglio di sé nelle gare sull’uomo, facendo invece più fatica nelle prove contro il tempo. 
Sono gare con ritmi diversi. Nelle mass start si ha tempo di rifiatare ed è importante risparmiare energie per il finale. Nelle gare ad intervalli conta la costanza, bisogna andare sempre al massimo che si può. Io una 15 km ad intervalli l’ho vinta a Lahti, ma trovai anche il treno giusto. Da allora non sono né migliorato né peggiorato, è vero però che rendo meglio nelle gare sull’uomo“.

Federico Pellegrino ha più volte ribadito di credere molto nella staffetta. Proprio la tua frazione, probabilmente la seconda, potrebbe rivelarsi decisiva per i destini azzurri…
Sì, la gara potrebbe decidersi lì. Norvegia e Russia, anche senza Ustiugov, sono superiori: salvo cataclismi, non vedo chi possa impensierirle. Per il bronzo, però, la battaglia è aperta. Noi, per quanto fatto vedere finora, non siamo tenuti molto in considerazione, ma se stiamo tutti bene, ce la giochiamo: in una gara secca può succedere di tutto. Non penso che siamo da meno di Francia, Svezia e Finlandia. Per quanto mi riguarda, dovrò cercare di tenere il passo del norvegese di turno, a quel punto potrebbe mettersi bene per noi. E’ chiaro che dovremo tutti essere al top quel giorno“.

Un paio di stagioni fa si riteneva che Francesco De Fabiani potesse un giorno ambire addirittura alla Coppa del Mondo assoluta. I risultati, tuttavia, hanno emesso un verdetto diverso. Credi ancora di poter diventare uno dei big dello sci di fondo mondiale?
Non saprei. L’anno scorso ho sbagliato la preparazione. Io provo sempre a migliorarmi, ma non è facile. Forse potrei provare a fare qualcosa di diverso in allenamento, ma questo si vedrà più avanti“.

Stefan Zelger, Michael Hellweger, Giacomo Gabrielli, Luca Del Fabbrio: qualcosa si muove a livello giovanile nel panorama italiano. Segnali positivi per il futuro?
Questi giovani li vedo bene, ma non bisogna spingerli troppo per arrivare subito in Coppa del Mondo. Penso ad esempio ad un Del Fabbro che ha solo 18 anni. Non bisogna affrettare i tempi, ognuno deve poter avere i propri spazi per crescere“.

federico.militello@oasport.it




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Foto: Valerio Origo

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